lunedì 21 novembre 2011

IL COMITATO CONTRO IL DISTRIBUTORE NEL PARCO INCONTRA I DIRIGENTI SIAS

Venerdì 18 novembre una delegazione dei quasi 5000 cittadini che hanno sottoscritto la petizione contro la costruzione del distributore di carburanti all’interno del Parco di Monza, in prossimita’ del confine con Biassono, su una superficie di circa 9000 m2, ha consegnato copia delle firme ai dirigenti della Sias Paolo Guaitamacchi ed Enrico Ferrari.

Per inciso, in data 27 settembre le firme erano state consegnate al sindaco e all’assessore alle attivita’ produttive di Monza, con le modalita’ previste dal regolamento comunale. La risposta ufficiale, prevista per legge, non ancora è ancora giunta.

Alla luce delle informazioni avute dai responsabili dell’autodromo, sono ancora più inspiegabili i motivi per i quali il distributore debba essere costruito proprio all’interno del Parco di Monza, che pure dovrebbe essere tutelato da precise norme di legge.

I dirigenti della SIAS hanno dichiarato che l’idea del distributore, con relativo finanziamento, non è partita da loro ma da Regione Lombardia e che la valutazione dell’effettivo ritorno economico dell’operazione è ancora in corso da parte di ACI Milano, proprietaria di SIAS.

La costruzione del distributore e’ parte di un piu’ ampio progetto di “riqualificazione” di porzioni, anche boscate o comunque verdi, all’interno del Parco, reso fattibile dalla variante al PGT - fortemente voluta dalla presente giunta monzese e approvata dal consiglio comunale – che, modificando la definizione dell’area da “attrezzature territoriali e generali” a “attrezzature di interesse collettivo”, introduce norme più permissive.

Sarebbero interessati alla “riqualificazione” sia il campeggio che la piscina.

P. Guaitamacchi ha riconosciuto la rilevanza della petizione contraria all’inserimento del distributore, ma ha dichiarato che ci sono pressioni sia dal Comune di Monza che dalla Regione affinche’ il distributore venga collocato nel Parco.

Ricordiamo che l’area in concessione alla SIAS e’ di oltre 100 ettari, che sommati ai 93 ettari in concessione al Golf Club Milano – anch’essa oggetto di possibili modifiche grazie alla variante del PGT – costituiscono oltre un terzo della superficie del Parco, che viene messo a rischio di possibili interventi di cementificazione e di asfaltatura, analoghi a quelli che si sono già verificati nel corso degli anni nell’area in concessione all’autodromo, e che hanno comportato disboscamenti, eliminazione di prati e sottobosco, anche a danno della fauna.

La delegazione ha di nuovo fatto presente che importanti istituzioni, come la Soprintendenza, il Parco Valle Lambro, la Provincia di Monza e Brianza, hanno gia’ dato parere negativo al progetto; parere che ha potuto essere superato solo grazie a un’autorizzazione concessa dall’allora Presidente del Consiglio.

La delegazione ha ringraziato i dirigenti Sias per la cortese disponibilita’ all’incontro.
Sull’ autorizzazione pende un ricorso al TAR.

mercoledì 28 settembre 2011

CONTRO IL DISTRIBUTORE NEL PARCO PRESENTATE 4.742 FIRME

Martedi 27 settembre e’ stata consegnata all’ufficio protocollo del comune la petizione contro la costruzione del distributore nel Parco, supportata da 4.742 firme raccolte in pochissimo tempo. Rimaniamo in attesa di risposta ufficiale, come da regolamento comunale. La raccolta firme on line non si ferma.

lunedì 26 settembre 2011

VILLA REALE DI MONZA - presentato il ricorso al T.A.R.

LEGAMBIENTE presenta il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale

contro Infrastrutture Lombarde S.P.A., Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Regione Lombardia, Nuova Villa Reale Monza S.P.A., Comune di Monza, Comune di Milano, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Italiana Costruzioni S.P.A.

per l’accertamento dell’illegittimità e/o nullità della concessione-contratto per la progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori relativi al corpo centrale della Villa Reale di Monza, per l’esecuzione dei lavori e la gestione delle opere


La Villa Reale di Monza, costituisce bene culturale di proprietà pubblica e complesso monumentale (oltre che monumento nazionale), ed istituto e luogo di cultura,
Le concrete modalità di gestione, previste dalla concessione non solo violano i principi e le norme in materia di fruizione pubblica dettati dal Codice dei Beni Culturali ma non sono neppure compatibili con il carattere storico e artistico del bene.
Le funzioni museali -che dovrebbero avere rilevanza principale- assumono, carattere solo residuale ed eventuale inserite all’interno di un vasto elenco di funzioni tra di loro molto eterogenee ed indeterminate prevalentemente di natura commerciale.
Le funzioni ammesse dall’art. 13 della concessione violano inoltre l’art. 20 del Codice Urbani, che vieta di adibire i beni culturali ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico e alla fruizione pubblica del bene. Infatti, l’apertura al pubblico finisce per essere legata non al bene culturale in sé, bensì all’evento commerciale: il tutto in spregio al Codice Urbani che, invece, prevede che venga assicurato il diritto del pubblico di accedere -gratuitamente o pagando un biglietto- al complesso monumentale, al fine di godere del bene stesso.
Pericolosa risulta poi la possibilità al concessionario di subconcedere l’insieme delle attività di gestione a terzi non selezionati tramite procedura pubblica e a discrezione del concessionario, con semplice clausola di gradimento. Il contratto di concessione risulta, inoltre illegittimo, nella parte in cui subordina il potere del concessionario di adibire il bene ad ulteriori e non meglio precisate attività, alla semplice previa autorizzazione del concedente (autorizzazione che si intende accolta nel caso di mancata risposta nel termine di trenta giorni).Invocando questo meccanismo, il concessionario potrebbe, in concreto, arrivare a destinare tali spazi a funzioni residenziali o alberghiere, con grave pregiudizio per la fruizione pubblica e la stessa destinazione del bene.
La concessione ha una durata di 22 anni (2 anni di lavori e 20 anni di gestione) dalla sottoscrizione del disciplinare mentre il Consorzio, soggetto concedente ha durata ventennale e si assume, dunque, impegni, che eccedono tale arco temporale.
Peraltro al Consorzio Villa Reale e Parco di Monza non risulta conferitario di alcun bene, mancando qualsiasi atto in tal senso.
l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ha rilevato una irregolarità nel bando laddove non era previsto che il soggetto partecipante alla gara d'appalto fosse fornito di particolari qualifiche tecnico-professionali (attestazione SOA per la categoria OS2), necessarie quando l ’intervento riguardi lavori e opere su monumenti.



Monza, 26 settembre 2011.

mercoledì 21 settembre 2011

VILLA REALE – IL GARANTE DEGLI APPALTI RILEVA PESANTI IRREGOLARITA’ NEL BANDO DI GARA

Il primo atto legale del comitato “La Villa Reale e’ anche mia”, ovvero l’ esposto al Garante degli appalti - ha avuto esito positivo. Interessanti le motivazioni dei “due rilevanti errori” segnalati dall’Autorita’ di Vigilanza.
Il primo attiene alla scelta del contraente che deve essere orientata verso soggetti forniti di particolari qualifiche tecnico-professionali (attestazione SOA per la categoria OS2).
Sul secondo punto l’Autorità di Vigilanza rileva che il compenso che Infrastrutture Lombarde si e’ riservato e’ superiore al massimo consentito. In estrema sintesi, il Garante sostiene che per tale attivita’ si puo’ percepire un incentivo non superiore al 2% dell’importo, mentre Infrastrutture Lombarde si e’ riservata il 6.5%. Sull’importo in questione si tratterebbe quindi di 1 milione che Infrastrutture Lombarde non puo’ incamerare, e se la percentuale dovesse essere superata, si andrebbe automaticamente alla Corte dei Conti. Infrastrutture Lombarde potrebbe allora aggirare il mancato introito affidando incarichi a professionisti interni retribuiti a parcella, ma il Garante diffida la societa’ dal praticare questa via.
Una buona parte delle osservazioni del Comitato “La Villa Reale e’ anche mia” sono state quindi accolte, rivelando determinati intenti da parte di Infrastrutture Lombarde, intenti resi noti anche in consiglio comunale dal consigliere A.Vigano’.
In pratica il bando e’ partito viziato ed e’ stato poi parzialmente sanato in corso d’opera perche’ la cosa e’ stata denunciata.
Poiche’ mancavano solo 4 milioni per completare il finanziamento dell’appalto, a questo punto ne mancano solo 3. Il milione che si potrebbe risparmiare, dove andra’ a finire? Il parere del Garante non puo’ essere impugnato da Infrastrutture Lombarde perche’ altrimenti interverrebbe la Corte dei Conti. Insomma, da una percentuale del 6.5 % siamo passati al 2%. E’ questa la prassi normale adottata da Infrastrutture Lombarde anche per gli altri bandi di gara ? Consideriamo che questo e’ solo il primo lotto e che i bandi proseguiranno. Tutti con questi vizi all’origine?
Poiche’ i fondi che stanzia Infrastrutture Lombarde sono fondi FAS, possiamo affermare che il Comitato sta facendo risparmiare 1 milione al pubblico, cioe’ a tutti noi.
Per quanto riguarda il ricorso al T.A.R., visti i punti rilevati dal Garante, possiamo affermare di aver posto una spada di Damocle sulla testa di Infrastrutture Lombarde. Nel ricorso si intende essenzialmente contestare l’art. 13, ovvero la gestione. Nessuno e’ contrario al restauro della Villa, sono le modalita’ che non ci trovano d’accordo.
Il Comitato ha fatto di tutto per fermare il bando, attraverso la raccolta di 12.000 firme e le adesioni delle oltre 100 personalita’. Ciononostante il bando e’ stato comunque aggiudicato. La battaglia prosegue ora con armi legali al fine di modificare l’aggiudicazione.
Si e’ ribadito che la Villa deve essere anche un centro didattico e culturale, mentre si sta andando nella direzione opposta evitando di sistemare le aule dell’Istituto d’Arte dichiarate inagibili, costringendo gli studenti a tripli turni.
Testimoni oculari informano che i cartelli dei ministeri – meta di visite pastorali di alcuni partiti –vengono apposti in vista di queste visite, e poi subito rimossi. Ma non si parlava di “ministeri piu’ vicini alla gente?”

venerdì 24 giugno 2011

DARIO FO: LA VILLA REALE ALLA CULTURA NON AL BUSINESS O AI FANTOMATICI MINISTERI DEL NORD

Ho assistito alla messa in scena della consegna della chiave della Villa Reale per i ministeri del nord a Pontida e mi è sembrato di assistere a una commedia grottesca, a un vero e proprio sfottò. Risulta evidente che, di fatto, non c’è alcun interesse a salvaguardare la Villa, la sua memoria storica – anche quella tragica del regicidio – e la sua valenza architettonica e culturale. L’unica cosa certa è che la parte centrale della Villa sta andando a finire nel calderone del business: è stata lottizzata, svenduta e consegnata alla speculazione di un privato che ci potrà fare di tutto. È abbastanza facile prevedere che cosa succederà alla Reggia da qui ai prossimi ventidue anni (tanti quanti sono previsti dalla concessione).

La parte centrale, staccata da tutto il resto, si riempirà di qualsiasi cosa possa rendere economicamente al concessionario: dal ristorante, alle presentazioni di marchi, alle convention aziendali, ai negozi e ai laboratori artigianali. Nessuno ci assicura che potrà ospitare manifestazioni davvero degne delle aspettative di tutti: mostre d’arte, il museo della Villa stessa, manifestazioni di grande respiro, come festival culturali. La Villa sarà sì aperta tutto l’anno, ma con la logica del centro commerciale, per i clienti, non per gli utenti di quello che dovrebbe essere rispettato come uno dei beni culturali nobili d’Italia e che, invece verrà snaturato e asservito al business.
Temo lo sfruttamento intensivo che si farà del monumento, l’esperienza ci insegna che gli stucchi, le maioliche, i pavimenti Maggiolini risentiranno della fruizione, basta ricordare la nefasta esperienza della Mostra dell’Arredamento nella Villa.
Il problema serio è che di cultura non c’è nulla: non si fanno musei, non si aprono accademie, anzi, si butta fuori l’Istituto Statale d’Arte, una scuola che ha le sue radici nella biennale d’Arte di Monza – poi trasferita a Milano come Triennale – che ha avuto tra i docenti maestri dell’arte e della cultura, da Marino Marini a Giuseppe Pontiggia, e che continua a dare un contributo importante alla formazione artistica e alle scienze applicate. Purtroppo non c’è da stupirsi: a Brera sta succedendo la stessa cosa, ristoranti e negozi piuttosto che cultura e formazione.
Anche questa ipotesi di metterci dentro i ministeri “padani” è qualcosa d grottesco, una specie di polvere argentata da gettare negli occhi dei creduloni per cercare di recuperare il consenso che si è perso.
Però i cittadini non devono dimenticare che la Villa è roba loro e l’Amministrazione dovrebbe raccogliere fondi per renderla, restaurata e attiva culturalmente, al pubblico, alla collettività.
Dario Fo

mercoledì 4 maggio 2011

Un distributore di GPL, metano, idrometano, idrogeno liquido e gassoso nel Parco?

Ci eravamo illusi che la vicenda si fosse felicemente conclusa. E invece....
Il Comune di Monza si è rivolto al Consiglio dei Ministri per superare il diniego espresso dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici per il Paesaggio di Milano alla edificazione del distributore di carburanti nel Parco di Monza.
Il Consiglio dei Ministri ha dato ragione al Comune, accogliendo la tesi della SIAS, ente gestore dell’autodromo, secondo la quale il distributore va collocato di necessità all’interno del Parco di Monza per consentire il rifornimento delle vetture in competizione.

Noi siamo invece convinti della totale incompatibilita’ del distributore nel Parco, perché sottrae una ulteriore zona verde pubblica (quasi 9.000 mq) a beneficio di un interesse limitato.

Percio’ dobbiamo tornare a fare sentire le nostre voci di dissenso, unendole a quelle del Parco Valle Lambro, della citata Soprintendenza e della Provincia di Monza e della Brianza.

Le ragioni del nostro NO sono:

a. Incompatibilità ambientale tra il distributore di carburanti con il Parco di Monza, come già espresso dagli enti di tutela.

b. Sottrazione di un ulteriore area alla fruizione pubblica, proprio nel Parco di Monza, già pesantemente limitata dalle concessioni in atto.
c. Svilimento dell’area stessa, che andrebbe invece lasciata a verde e riqualificata.
A completamento ricordiamo che il distributore verrebbe significativamente finanziato con fondi pubblici.

Aderisci alla petizione del Comitato per il Parco, disponibile su:

www.parcomonza.org

Destinatari della petizione:

Sindaco Comune di Monza, sindaco@comune.monza.it

Dirigente Unità Organizzativa Commercio e Reti Distributive, Regione Lombardia, martino_palermo@regione.lombardia.it

Segretario generale del comune di Monza segreteriagenerale@comune.monza.mi.it,

Assessore al Parco, assessore.educazioneeparchi@comune.monza.mi.it,

Direttore Consorzio Parco e Villa Reale, direttore@reggiadimonza.it


Copie conoscenza:

Soprintendente per i Beni architettonici e per il Paesaggio di Milano,
sbap-mi@beniculturali.it

Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia,
caterina.bon@beniculturali.it

Presidente Provincia MB, presidente@provincia.mb.it

Direttore Parco Regionale Valle Lambro,
segretario-direttore@parcovallelambro.it

parcomonzainfo@gmail.com


Testo della petizione:

NO AL DISTRIBUTORE DI CARBURANTI NEL PARCO DI MONZA

Esprimo la mia totale opposizione e la mia preoccupazione al progetto che prevede la realizzazione di un distributore di carburanti all’interno del Parco di Monza, cementificando una superficie di 8.872 mq. di verde e bosco per costruire strutture e impianti di stoccaggio di carburanti interrati per gpl, metano, idrometano, idrogeno liquido e gassoso, inquinanti o potenzialmente pericolosi per la popolazione.

Ritengo che i finanziamenti pubblici, compresi quelli provenienti dalla Comunita’ Europea non debbano e non possano essere utilizzati per distruggere un Parco storico e creare potenziale pericolo per i suoi fruitori e per coloro che abitano nelle sue vicinanze. Ritengo si tratti di progetti totalmente ingiustificati e puramente speculativi, falsamente ammantati da scopi di ricerca per carburanti alternativi, la sperimentazione dei quali può essere sviluppata più propriamente in aree esterne al Parco e lontane da zone abitate come, ad esempio, certe aree industriali dismesse.

Chiedo pertanto alle istituzioni qui coinvolte di abbandonare definitivamente il progetto di realizzazione di distributori di carburanti e della sperimentazione in questo ambito nel Parco di Monza.

Distinti saluti.

Nome, cognome, citta’

mercoledì 20 aprile 2011

VILLA REALE - aggiudicazione bando

Dalla stampa abbiamo appreso che in sede di aggiudicazione, le condizioni temporali ed economiche del bando sono state così modificate: 23 anni di concessione (compresi quelli per la ristrutturazione) invece di 30, 60.000 euro l’anno, più lo 0,7 del fatturato, 8 milioni a carico del concessionario invece di 5.
Quanto alla modificazione del tempo della gestione al privato, va rammentato che una delle prime obiezioni “legali” sollevate sia in Consiglio Comunale che dal Comitato riguardava proprio il fatto che un consorzio della durata di 20 anni non potesse stipulare un contratto di gestione per 30 anni. La marcia indietro dunque appare determinata dalla opportunità di prevenire un motivo di ricorso al Tar.
C'è da chiedersi comunque perchè un privato abbatta di un terzo il tempo in cui realizzare i propri incassi, e persista ugualmente nella aggiudicazione :evidentemente perchè l'operazione è comunque molto remunerativa.
Noi diciamo: non sarebbe più utile che i guadagni finissero nelle tasche del proprietario pubblico anzichè del privato in modo da reimpiegarli per gli ulteriori interventi di restauro e per la promozioni di attività culturali?
Quanto alle ulteriori modifiche economiche si tratta di briciole gettate alle migliaia di cittadini che si oppongono al bando, nella vana speranza di far loro dimenticare che rimangono invariate le condizioni che fanno di questa operazione un esempio, da non seguire, di privatizzazione di un bene culturale di rilievo internazionale, con totale deresponsabilizzazione del pubblico verso un patrimonio che ha il dovere costituzionale di salvaguardare.
Inoltre è confermato che almeno il 50% delle superfici utili sarà destinato ad attività commerciali in contrasto con la dignità storica del monumento.
Per questo continueremo a contrastare il cammino intrapreso con questo bando, anche perché siamo consapevoli che questo ente pubblico vorrà procedere su questa strada anche sul resto della Villa e del Parco, svendendo e smembrando un complesso unitario di valore inestimabile.

Gruppo LA VILLA REALE E’ ANCHE MIA!

martedì 19 aprile 2011

CONSORZIO E RISCHI PER I LAVORATORI DELL'AMMINISTRAZIONE PARCO

La nascita del Consorzio Parco e Villa Reale - ente finalizzato a promuovere la conoscenza, a sostenere la conservazione e ad assicurare le migliori condizioni di fruizione pubblica del complesso (cit. dallo Statuto) - si sta rivelando invece sempre più come un evento dannoso per uno dei più importanti tesori del nostro territorio.
Dobbiamo rilevare infatti come non siano stati prodotti piani di intervento e gestione per il Parco, a fronte di una spesa proporzionalmente assai superiore a quella per l’Amministrazione Parco.
Non si ha previsione di interventi di riqualificazione sulle aree verdi, in particolare sui boschi, da tempo in sofferenza e bisognosi di urgenti cure.
A preoccuparci è altresì la sorte degli attuali dipendenti dell'Amministrazione Parco. Si parla insistentemente da qualche tempo, di un bando che passerà la gestione del nostro patrimonio ad una società privata.
Sarà proprio il Consorzio a condurre le relative procedure.
Con quali conseguenze per i dipendenti dell'Amministrazione Parco? Quale sarà il loro destino? Con quali contratti potranno prestare il loro servizio?
Negli anni abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare queste persone, la loro professionalità e il loro appassionato impegno nei confronti del Parco. In tante circostanze, non ultime le emergenze legate alle piene del Lambro, abbiamo sperimentato le loro puntuali capacità di intervento nonostante le purtroppo tradizionali carenze di organico e mezzi.
Anzi, se il Parco ha in questi ultimi anni sensibilmente migliorato il proprio aspetto, come anche molti frequentatori del Parco hanno riconosciuto, dobbiamo ringraziare il lavoro di manutenzione quotidiana di chi lavora al suo interno.
Il Comitato per il Parco ribadisce il suo sostegno a questi lavoratori e chiede che possano continuare con la loro preziosa opera.

sabato 26 marzo 2011

IL COMITATO VILLA REALE INCONTRA IL PORTAVOCE DEL PRESIDENTE FINI

In occasione della visita in Villa Reale del Presidente Fini, una delegazione del comitato “la Villa Reale e’ anche mia” e’ stata ricevuta in privato dal Portavoce del Presidente, Fabrizio Alfano.
Il dott. Alfano ha posto specifiche e pertinenti domande in merito al bando di gara e si e’ detto disponibile a portare il problema a conoscenza del Presidente Fini.
Si e’ inoltre impegnato a indicare al comitato un possibile percorso per far pervenire al Presidente Napolitano l’appello sottoscritto da oltre 90 personalita’ del mondo della cultura.
Le adesioni pervenute negli ultimi giorni sono quelle di Dario Fo, Franca Rame, Ottavia Piccolo, Lucia Poli, Maria Luisa Busi, Gigi Ponti, Enrico Bertolino
Questo l'elenco completo, che ora annovera anche due premi Nobel:
Natalia Aspesi giornalista

Gae Aulenti architetto

Francesco Baccini cantante e compositore

Emanuela Baio parlamentare

Antonio Ballista musicista

Angelo Bellisario musicista, compositore

Marco Belpoliti scrittore, giornalista, docente di
sociologia della letteratura

Francesca Benedetti attrice

Maria Teresa Benedetti docente di storia dell’arte

Leonardo Benevolo storico di architettura e urbanista

Paolo Beni presidente nazionale Arci

Stefano Benni scrittore

Sonia Bergamasco attrice
Enrico Bertolino attore

Virginio Bettini docente Università IUAV Venezia

Cini Boeri architetto

Stefano Boeri architetto

Salvatore Borsellino coordinamento anti-mafia

Enrico Brambilla consigliere Regione Lombardia

Maria Luisa Busi giornalista rai

Susanna Camusso segretario generale CGIL

Gianni Canova preside facoltà relazioni pubbliche e pubblicità IULM

Silvia Carandini ordinario di Storia del teatro

Rodolfo Cattani segretario generale Forum
europeo della disabilità

Giulio Cavalli attore, consigliere Regione
Lombardia

Massimo Cesati direttore ARCA

Don Luigi Ciotti Presidente associazione
Libera contro le mafie

Giuseppe Civati consigliere Regione Lombardia

Gianni Confalonieri parlamentare

Lella Costa attrice

Chiara Cremonesi consigliere Regione Lombardia

Cristina Crippa attrice

Lucio Dalla cantante compositore

Nando Dalla Chiesa parlamentare

Enrico Deaglio giornalista, scrittore

Elio De Capitani attore, regista

Concita De Gregorio direttore l’Unità

Marco Dezzi Bardeschi ordinario di restauro architettonico

Gillo Dorfles critico d’arte, professore emerito
di estetica

Vittorio Emiliani giornalista e scrittore

Vittorio Fagone storico e critico d’arte

Enrico Farinone parlamentare

Agostino Ferrari pittore

Domenico Finiguerra sindaco Cassinetta di Lugagnano

Dario Fo commediografo, attore,
premio Nobel

Monica Frassoni presidente Verdi Europa

Massimiliano Fuksas architetto

don Andrea Gallo comunità San Benedetto al Porto
(Ge)

Jacopo Gardella architetto

Fabrizio Gifuni attore

Beppe Giulietti giornalista

Francesco Guccini cantante e compositore

Adele Guffanti co-fondatrice FAI

Margherita Hack professore emerito di astrofisica

Ugo La Pietra architetto, designer

Rita Levi Montalcini premio Nobel, Senatrice a vita

Enrico Letta parlamentare

Mario Lodi pedagogista e scrittore

Simona Marchini attrice

Giovanna Melandri parlamentare, già ministro Beni
Culturali

Andrea Mingardi compositore e cantante

Alessia Mosca parlamentare

Franco Oppini attore

Anty Pansera storica dell’architettura e dell’arte

Renzo Piano architetto

Ottavia Piccolo attrice

Sergio Piffari parlamentare

Giuliano Pisapia avvocato

Antonio Pizzinato presidente ANPI Lombardia

Lucia Poli attrice

Gigi Ponti consigliere provincia
Monza e Brianza

Massimo Prampolini docente di Linguistica Università
di Salerno

Fulco Pratesi fondatore WWF Italia

Franca Rame attrice, scrittrice

Adalberto Maria Riva musicista

Roberto Rufino presidente Intercultura

Claudio Santamaria attore

Renato Sarti regista e attore

Piero Scaramucci giornalista

Silvana Sinisi professore emerito di storia del
Teatro

Corrado Stajano scrittore

Bebo Storti attore

Cecilia Strada presidente Emergency

Gino Strada fondatore Emergency

Oliviero Toscani fotografo

Walter Veltroni parlamentare, già ministro Beni culturali

Niki Vendola governatore Regione Puglia

Enzo Venini già presidente WWF Italia

Massimo Venturi Ferriolo docente di Estetica

Maurizio Vitta storico del paesaggio

Lorna Windsor cantante lirica

Francesco Zaffuto sociologo

venerdì 18 marzo 2011

L'ERBA DEL GOLF NON E' SEMPRE LA PIU' VERDE

Nei giorni scorsi sono iniziati in lavori di abbattimento delle piante e di parte della recinzione del golf confinante con quella dell’autodromo (v. fig. 1).

L’amministrazione monzese ha proclamato che “Il Parco diventa più grande. Il golf club ha restituito 580 metri quadrati di verde ai cittadini. Per creare un corridoio di soccorso per runner e ciclisti.” (sito ufficiale del comune di Monza www.comune.monza.it)”.

Inoltre il golf club sbandiera per l'occasione anche la propria attenzione per l'ambiente. E' sicuramente apprezzabile sapere che l'impianto ha ridotto i consumi idrici e l'uso di fungicidi. Più che censurabile è la modalità di gestione dei settori boschivi di questa parte di Parco. La questione è stata ribadita più volte, anche dai tecnici che hanno steso il Piano Forestale del Parco.
I boschi del golf sono ridotti a mere piantagioni. Nelle aree boscate è stato tolto quasi completamente il sottobosco, con gravi danni per questi ecosistemi: perdita di specie, perdita di biodiversità, annullamento di importanti cicli ecologici.

Per l'ennesima volta ci tocca ripetere l'invito rivolto all’amministrazione pubblica di esigere dalla direzione dell'impianto una seria e decisa inversione di rotta. I boschi abbiano finalmente degno volto. In tema di restituzione di aree ai cittadini, rimane sempre aperta la questione del Fontanile Pelucca, prezioso elemento paesaggistico, che dovrebbe ritornare alla collettività, come molti chiedono.

Nonostante le campagne promozionali e le aperture dell'impianto verso i normali fruitori del Parco, notiamo sempre come alla gente non interessi per niente di andare a vedere chi prende a mazzate una pallina. Anzi, qualche anno fa nel giro di poche settimane noi del Comitato Parco abbiamo raccolto oltre 5000 adesioni favorevoli all'allontanamento del golf dal Parco. Purtroppo cadute nel vuoto.

Nel concreto, il lavoro consiste nello spostamento della rete di recinzione, allargando banalmente uno sterrato: di verde, questa fascia di territorio ha ben poco.

580 m2 sono assai poca cosa, rispetto alle decine di ettari (1 ettaro = 10.000 m2) che golf e autodromo hanno in concessione. Nella fattispecie si tratterebbe dello 0.06% circa dell’area in concessione.

Ma quante piante sono state abbattute o lo saranno? Alcuni organi di informazione hanno scritto 53 (Il Cittadino), altri 600 (www.vorrei.org), altri ancora 700 (www.mi-lorenteggio.com/news/11299).

La dichiarazione del comune, dal sapore di “excusatio non petita (accusatio manifesta)”, ci ha indotti a verificare. Abbiamo così visto che in realtà non tutte le piante erano pericolanti o malate. Peraltro, se così fosse stato, la zona avrebbe potuto e dovuto essere recintata in precedenza per impedirne l’accesso, come ad esempio si è fatto nei Giardini della Villa. E la situazione doveva essere nota da tempo, visto che la stessa amministrazione dichiara che tali lavori erano inclusi nell’accordo di concessione del 2009.

Il sospetto è che in realtà l’operazione abbia come scopo non quello di mettere in sicurezza podisti e ciclisti, ma di permettere una via di esodo veicolare dall’autodromo all’esterno del Parco, raggiungendo la porta San Giorgio, senza dover transitare quindi né sul viale Cavriga, né su quello di Vedano, tradizionalmente affollati.

Infatti il nuovo percorso consente di evacuare dall’autodromo attraverso la porta San Giorgio.

giovedì 17 febbraio 2011

DOMENICO FINIGUERRA A MONZA

Abitate a Monza? Allora dovete sapere che la giunta monzese si appresta ad approvare un piano di governo del territorio che prevede oltre 4.500.000 metri cubi di cemento - pari a 22.500 alloggi, ovvero 530 edifici di 7 piani.
Partecipate all’incontro con:

Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano

giovedi 3 marzo ore 21, alla Sala Maddalena, via S. Maddalena, Monza

Sono inoltre previsti i seguenti banchetti raccolta firme:

sabato 19 febbraio piazza San Paolo dalle 13 alle 19
sabato 26 febbraio piazza Carducci dalle 13 alle 19

mercoledì 2 febbraio 2011

COLATA DI CEMENTO SU MONZA, IN ARRIVO 4 MILIONI DI METRI CUBI, INUTILI

Ci uniamo ai numerosi comitati cittadini spontaneamente sorti in questi ultimi mesi per impedire che la variante al PGT, programmata dalla giunta Mariani, trasformi Monza una citta’ sicuramente invivibile.
E’ notizia dei primi giorni del 2011 che Monza è la città con l’aria più inquinata di tutta la Lombardia. E le prospettive con questa variante, o con qualsivoglia piano attuativo che comporti ulteriore cemento, sarebbero ben peggiori:

● Almeno 30.000 nuovi abitanti
● Aumento ulteriore del traffico
● Aumento ulteriore dell'inquinamento
● Incremento di malattie respiratorie e tumori
● Svalutazione degli immobili esistenti

Poiche’ vi sono in citta’ numerose aree dismesse da recuperare e almeno 2000 abitazioni vuote, ci uniamo alla cittadinanza che chiede all’amministrazione comunale di abbandonare quei progetti che comportano la cancellazione delle ultime aree verdi.

Al fine quindi di informare la cittadinanza, con alcuni dettagli tecnici, e raccogliere firme attraverso una petizione popolare, sono stati fissati dei banchetti nelle seguenti date:

Sabato 5 febbraio
Via Italia, dalle 13:00 alle 19:00.
Domenica 13 febbraio
Via Italia, dalle 13:00 alle 19:00.
Sabato 19 febbraio
P.za SanPaolo, dalle 13:00 alle 19:00.
Sabato 26 febbraio
Piazza Carducci, dalle 13:00 alle 19:00.

Tra pochissimo inoltre verra’ distribuito un volantino, con il quale si chiedera' alla cittadinanza sia di aiutarci a raccogliere firme nei quartieri per modificare la variante pgt nonche' a collaborare con suggerimenti tramite l' indirizzo bastacementoamonza@gmail.com, allo scopo di creare coesione tra i comitati esistenti e i comitati nascenti.

Il Movimento 5 Stelle invita tutti i cittadini che vogliono una Monza vivibile e sostenibile, a collaborare per impedirne la quasi totale cementificazione.

Si intende denunciare l'assoluta mancanza di coinvolgimento dei cittadini in scelte così importanti e fondamentali per il futuro di tutti noi, segnalando i torbidi intrecci che potrebbero nascondersi sotto questa manovra che segnera’ in modo negativo e indelebile il nostro territorio.

lunedì 17 gennaio 2011

LETTERA AI CONSIGLIERI COMUNALI

Le oltre 10.000 firme della petizione che chiede il ritiro del bando per la Villa Reale di Monza hanno ottenuto un primo, importante risultato: una discussione in Consiglio comunale con la possibilità che buona parte dei consiglieri si schieri contro il bando.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario fare ancora pressione. Vi chiediamo quindi di inviare il seguente messaggio ai consiglieri comunali per impegnarli a fare la scelta giusta.

Gruppo "la Villa Reale è anche mia"

testo del messaggio da copiare e incollare
Ai Consiglieri del Comune di Monza

ecaglioti@comune.monza.it, radamo@comune.monza.it, acolombo@comune.monza.it, agabetta@comune.monza.it, dgesuita@comune.monza.it, lcaruz@comune.monza.it, gghezzi@comune.monza.it, smariani@comune.monza.it, spalumbo@comune.monza.it, driga@comune.monza.it, amariani@comune.monza.it, mtognini@comune.monza.it, lvimercati@comune.monza.it, mdeflorio@comune.monza.it, mdallamuta@comune.monza.it, rmonti@comune.monza.it, dpetrucci@comune.monza.it, amancuso@comune.monza.it, fboscarino@comune.monza.it, rdepasquale@comune.monza.it, fbrioschi@comune.monza.it, ascotti@comune.monza.it, marco.monguzzi@comune.monza.it, elena.colombo@comune.monza.it, mfaglia@comune.monza.it, grossi@comune.monza.it, avigano@comune.monza.it, cbubba@comune.monza.it, vascrizzi@comune.monza.it, cconsonni@comune.monza.it, scivati@comune.monza.it, elongoni@comune.monza.it, amarrazzo@comune.monza.it, rmontalbano@comune.monza.it, mriboldi@comune.monza.it, rscanagatti@comune.monza.it, fpepe@comune.monza.it,
cc: parcomonzainfo@gmail.com


OGGETTO: VILLA REALE DI MONZA - SPAZI COMMERCIALI AI PRIVATI?

Sono a conoscenza del rischio che corre la Villa Reale di Monza per il bando che ne mette in concessione la parte centrale per 30 anni a condizioni inique. Perciò, insieme agli oltre 11.000 firmatari dell’appello per il ritiro del bando, le chiedo di adoperarsi perché venga al più presto fissata una riunione del Consiglio Comunale dedicata al tema.
Le chiedo altresì di esprimersi contro l'esproprio della Villa Reale aderendo a prese di posizione, da presentare in sede di consiglio, volte a scongiurare questa eventualità.

Il suo schierarsi a salvaguardia della natura pubblica di questo patrimonio culturale della città verrà tenuto nella debita considerazione quando sarò chiamato a votare.
la saluto cordialmente

Nome e cognome

Monza, gennaio 2011