mercoledì 28 settembre 2011

CONTRO IL DISTRIBUTORE NEL PARCO PRESENTATE 4.742 FIRME

Martedi 27 settembre e’ stata consegnata all’ufficio protocollo del comune la petizione contro la costruzione del distributore nel Parco, supportata da 4.742 firme raccolte in pochissimo tempo. Rimaniamo in attesa di risposta ufficiale, come da regolamento comunale. La raccolta firme on line non si ferma.

lunedì 26 settembre 2011

VILLA REALE DI MONZA - presentato il ricorso al T.A.R.

LEGAMBIENTE presenta il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale

contro Infrastrutture Lombarde S.P.A., Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Regione Lombardia, Nuova Villa Reale Monza S.P.A., Comune di Monza, Comune di Milano, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Italiana Costruzioni S.P.A.

per l’accertamento dell’illegittimità e/o nullità della concessione-contratto per la progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori relativi al corpo centrale della Villa Reale di Monza, per l’esecuzione dei lavori e la gestione delle opere


La Villa Reale di Monza, costituisce bene culturale di proprietà pubblica e complesso monumentale (oltre che monumento nazionale), ed istituto e luogo di cultura,
Le concrete modalità di gestione, previste dalla concessione non solo violano i principi e le norme in materia di fruizione pubblica dettati dal Codice dei Beni Culturali ma non sono neppure compatibili con il carattere storico e artistico del bene.
Le funzioni museali -che dovrebbero avere rilevanza principale- assumono, carattere solo residuale ed eventuale inserite all’interno di un vasto elenco di funzioni tra di loro molto eterogenee ed indeterminate prevalentemente di natura commerciale.
Le funzioni ammesse dall’art. 13 della concessione violano inoltre l’art. 20 del Codice Urbani, che vieta di adibire i beni culturali ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico e alla fruizione pubblica del bene. Infatti, l’apertura al pubblico finisce per essere legata non al bene culturale in sé, bensì all’evento commerciale: il tutto in spregio al Codice Urbani che, invece, prevede che venga assicurato il diritto del pubblico di accedere -gratuitamente o pagando un biglietto- al complesso monumentale, al fine di godere del bene stesso.
Pericolosa risulta poi la possibilità al concessionario di subconcedere l’insieme delle attività di gestione a terzi non selezionati tramite procedura pubblica e a discrezione del concessionario, con semplice clausola di gradimento. Il contratto di concessione risulta, inoltre illegittimo, nella parte in cui subordina il potere del concessionario di adibire il bene ad ulteriori e non meglio precisate attività, alla semplice previa autorizzazione del concedente (autorizzazione che si intende accolta nel caso di mancata risposta nel termine di trenta giorni).Invocando questo meccanismo, il concessionario potrebbe, in concreto, arrivare a destinare tali spazi a funzioni residenziali o alberghiere, con grave pregiudizio per la fruizione pubblica e la stessa destinazione del bene.
La concessione ha una durata di 22 anni (2 anni di lavori e 20 anni di gestione) dalla sottoscrizione del disciplinare mentre il Consorzio, soggetto concedente ha durata ventennale e si assume, dunque, impegni, che eccedono tale arco temporale.
Peraltro al Consorzio Villa Reale e Parco di Monza non risulta conferitario di alcun bene, mancando qualsiasi atto in tal senso.
l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ha rilevato una irregolarità nel bando laddove non era previsto che il soggetto partecipante alla gara d'appalto fosse fornito di particolari qualifiche tecnico-professionali (attestazione SOA per la categoria OS2), necessarie quando l ’intervento riguardi lavori e opere su monumenti.



Monza, 26 settembre 2011.

mercoledì 21 settembre 2011

VILLA REALE – IL GARANTE DEGLI APPALTI RILEVA PESANTI IRREGOLARITA’ NEL BANDO DI GARA

Il primo atto legale del comitato “La Villa Reale e’ anche mia”, ovvero l’ esposto al Garante degli appalti - ha avuto esito positivo. Interessanti le motivazioni dei “due rilevanti errori” segnalati dall’Autorita’ di Vigilanza.
Il primo attiene alla scelta del contraente che deve essere orientata verso soggetti forniti di particolari qualifiche tecnico-professionali (attestazione SOA per la categoria OS2).
Sul secondo punto l’Autorità di Vigilanza rileva che il compenso che Infrastrutture Lombarde si e’ riservato e’ superiore al massimo consentito. In estrema sintesi, il Garante sostiene che per tale attivita’ si puo’ percepire un incentivo non superiore al 2% dell’importo, mentre Infrastrutture Lombarde si e’ riservata il 6.5%. Sull’importo in questione si tratterebbe quindi di 1 milione che Infrastrutture Lombarde non puo’ incamerare, e se la percentuale dovesse essere superata, si andrebbe automaticamente alla Corte dei Conti. Infrastrutture Lombarde potrebbe allora aggirare il mancato introito affidando incarichi a professionisti interni retribuiti a parcella, ma il Garante diffida la societa’ dal praticare questa via.
Una buona parte delle osservazioni del Comitato “La Villa Reale e’ anche mia” sono state quindi accolte, rivelando determinati intenti da parte di Infrastrutture Lombarde, intenti resi noti anche in consiglio comunale dal consigliere A.Vigano’.
In pratica il bando e’ partito viziato ed e’ stato poi parzialmente sanato in corso d’opera perche’ la cosa e’ stata denunciata.
Poiche’ mancavano solo 4 milioni per completare il finanziamento dell’appalto, a questo punto ne mancano solo 3. Il milione che si potrebbe risparmiare, dove andra’ a finire? Il parere del Garante non puo’ essere impugnato da Infrastrutture Lombarde perche’ altrimenti interverrebbe la Corte dei Conti. Insomma, da una percentuale del 6.5 % siamo passati al 2%. E’ questa la prassi normale adottata da Infrastrutture Lombarde anche per gli altri bandi di gara ? Consideriamo che questo e’ solo il primo lotto e che i bandi proseguiranno. Tutti con questi vizi all’origine?
Poiche’ i fondi che stanzia Infrastrutture Lombarde sono fondi FAS, possiamo affermare che il Comitato sta facendo risparmiare 1 milione al pubblico, cioe’ a tutti noi.
Per quanto riguarda il ricorso al T.A.R., visti i punti rilevati dal Garante, possiamo affermare di aver posto una spada di Damocle sulla testa di Infrastrutture Lombarde. Nel ricorso si intende essenzialmente contestare l’art. 13, ovvero la gestione. Nessuno e’ contrario al restauro della Villa, sono le modalita’ che non ci trovano d’accordo.
Il Comitato ha fatto di tutto per fermare il bando, attraverso la raccolta di 12.000 firme e le adesioni delle oltre 100 personalita’. Ciononostante il bando e’ stato comunque aggiudicato. La battaglia prosegue ora con armi legali al fine di modificare l’aggiudicazione.
Si e’ ribadito che la Villa deve essere anche un centro didattico e culturale, mentre si sta andando nella direzione opposta evitando di sistemare le aule dell’Istituto d’Arte dichiarate inagibili, costringendo gli studenti a tripli turni.
Testimoni oculari informano che i cartelli dei ministeri – meta di visite pastorali di alcuni partiti –vengono apposti in vista di queste visite, e poi subito rimossi. Ma non si parlava di “ministeri piu’ vicini alla gente?”