mercoledì 19 dicembre 2012

Golf e Autodromo, il sindaco fa il punto sulla vicenda Ici



Golf e Autodromo, il sindaco fa il punto sulla vicenda Ici

Voglio approfittare della sollecitazione del Comitato per il Parco per confermare quanto avevamo già comunicato, e cioè che l’amministrazione si è già attivata per richiedere al Golf Club Milano il pagamento dell’Ici arretrata.
Il gestore del golf si è opposto alla richiesta dell’amministrazione ma la Commissione tributaria ha dato ragione al Comune di Monza. La società ha presentato appello alla Commissione tributaria regionale. L’udienza dovrebbe tenersi nei primi mesi del 2013. A prescindere dai tempi, rimane inalterata la volontà della nostra amministrazione di chiedere quanto è dovuto, tant’è che al gestore del golf era già stato chiesto di effettuare il pagamento di tale tributo.
Per quel che riguarda l’Autodromo, si tratta di un bene di proprietà del Comune affidato in concessione alla Sias, in seguito alla stipula di una apposita convenzione siglata tra le parti nel 2009. Su questo aspetto la convenzione citata, predisposta dalla precedente amministrazione, stabilisce che le imposte siano a carico del Comune.
A questo proposito ho chiesto al Segretario generale del Comune e agli uffici tributi di predisporre una verifica formale per sapere se la specifica disposizione prevista in convenzione sia legittima e corretta.
Non appena avremo i risultati di questa ricognizione sarà mia premura comunicare tempestivamente alla città come stanno realmente le cose.

Roberto Scanagatti
Sindaco di Monza

Monza, 17 dicembre 2012

venerdì 14 dicembre 2012

QUALCHE IDEA PER RECUPERARE SOLDI DOVUTI ALLE CASSE COMUNALI



In tempi di versamento dell’IMU, il Comitato per il Parco A. Cederna vuole ricordare ai cittadini e agli Amministratori che qualche milione di euro potrebbe entrare nelle casse comunali se venissero riscossi i cinque anni di arretrati ICI (la precedente imposta sugli immobili) che il Golf Club Milano e la SIAS devono per tutta la parte nord di Parco che complessivamente hanno in concessione (circa un terzo del Parco).

Nel giugno scorso il Golf Club Milano ha perso il ricorso alla Commissione tributaria contro la richiesta di pagare l’ICI non versata per un importo di circa 800.000 euro. Non sappiamo se la società abbia fatto ricorso contro la sentenza di primo grado e  chiediamo ai nostri Amministratori a che punto e’ l’iter di riscossione. Ricordiamo che tutti, e non solo il comune cittadino, sono tenuti a corrispondere il tributo dovuto alle casse comunali entro i termini prestabiliti.

Ben superiore risultera’ essere l’importo che la SIAS dovrà versare per l’ICI su tutti gli immobili da questa costruiti (circa 16, fra i quali: una palazzina con 700 mq di salone, 14 terrazzi  e più di 20 sale, l’edificio di due piani che accoglie i box, una terrazza da 5 mila mq e una sala stampa da 600 posti), ma mai accatastati, negli ultimi 50 anni. La giunta Mariani aveva affidato le procedure di accatastamento alla stessa SIAS «per ragioni di urgenza», ma è passato più di un anno e non se ne sa più nulla. Vorremmo ora sapere se dette procedure sono state ultimate e se l’iter di recupero del dovuto e’ ora in fase di attuazione e a quanto, quindi, ammonterà l’IMU sul valore degli immobili regolarizzati al Catasto.

In questo periodo di ristrettezze a causa del patto di stabilità, riscuotere questi importanti tributi dovrà essere un impegno improcrastinabile per l’Amministrazione. Impegno che darà anche un segnale positivo di equità di trattamento al comune cittadino/lavoratore, al quale non vengono concesse deroghe o sconti.

mercoledì 28 novembre 2012

DISTRIBUTORE NEL PARCO – la partita non e’ chiusa




A seguito delle domande da parte di molti suoi iscritti circa l’esito della petizione sottoscritta tempo fa per scongiurare la costruzione di un distributore ad uso stradale nel Parco, il Comitato Parco A. Cederna ha ritenuto opportuno invitarli a rivolgere queste domande direttamente al Sindaco e agli Assessori competenti.

La risposta degli iscritti al comitato non si e’ fatta attendere, come vediamo da un articolo apparso su Monzatoday.

Distributore, pioggia di mail. Scanagatti: "Non nel Parco, si nell'Autodromo"
Dopo la pioggia di mail spedita in Comune, la risposta del sindaco che conferma il no al distributore. Montrasio: "Non aggiungere danno a danno Le parole del sindaco potrebbero essere un modo diplomatico di mantenere la posizione - commenta - Ma come associazione, vogliamo ribadire che 'Autodromo è parte del Parco, non un corpo estraneo: non ci sembra il caso di aggiungere danno a danno. A nessuno verrebbe in mente di sperimentare nuovi carburanti a Versailles".

Il Comitato ha inviato questo comunicato stampa:
Desideriamo ringraziare il Sindaco per la pronta e cortese risposta ai cittadini che sono stati da noi invitati a inviare una richiesta di chiarimenti circa lo stato della questione “Distributore nel Parco”.

Cio’ premesso, non possiamo ritenere del tutto rassicuranti le spiegazioni fornite.
Il Sindaco afferma che del cantiere per la realizzazione del distributore non c’e’ traccia. Purtroppo, dalla foto che alleghiamo, scattata sabato 24.11.12, si puo’ vedere che il cartello sulla recinzione del cantiere c’e’ ancora.

Desideriamo sicuramente, come gia’ fatto in passato, riconoscere a questa Amministrazione il delicato lavoro di contrasto del progetto, ad autorizzazione gia’ concessa in precedenza. Tuttavia, le ragioni per le quali la realizzazione dell’intervento non sarebbe possibile, vengono esplicate al condizionale, e quindi non del tutto escluse.
Con l’occasione invitiamo di nuovo l’Amministrazione ad esaminare il suggerimento fornito durante l’incontro del 23 luglio a proposito della sentenza n. 179 dell’11 luglio 2012 con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 49 comma 3 lettera b del D.L. 31 maggio 2010 n. 78. 

Dobbiamo invece dissentire in merito all’opportunita’ di consentire sperimentazioni nel settore dei combustibili, anche di quelli “puliti”, all’interno dell’autodromo, area in concessione alla Sias ma pur sempre ubicata all’interno di un contesto, il Parco,  soggetto a leggi di tutela ambientale che dovrebbero – e qui anche noi dobbiamo usare il condizionale – evitarne un ulteriore degrado. Consentire questo tipo di sperimentazioni nell’area, potrebbe comportare inevitabilmente ulteriori necessita’ di edificazione di strutture che, invece, dovrebbero essere disincentivate.

Distinti saluti.

Comitato per il Parco A. Cederna
Il presidente, Bianca Montrasio

p. s.: i cittadini sono stati invitati a richiedere precisazioni alle Autorità competenti attraverso il seguente messaggio:

Gentile sottoscrittore,
ancora una volta abbiamo bisogno del suo aiuto.
Come forse sapra’, alcuni mesi or sono la cittadinanza si era mobilitata contro la costruzione di un distributore di carburanti ad uso pubblico all’interno del Parco di Monza. Poiche’ il progetto non e’ stato ancora definitivamente accantonato e l’autorizzazione a costruire e’ tuttora valida, chiediamo il suo supporto nel chiedere agli Amministratori delle risposte piu’ precise al riguardo.
Cliccando sul link ……….. lei potra’ inviare direttamente agli Amministratori coinvolti un messaggio di richiesta chiarimenti.
La ringraziamo ancora una volta per il sostegno alle nostre azioni.
Cordiali saluti.
Comitato per il Parco A. Cederna

Purtroppo il testo completo della richiesta chiarimenti, che avrebbe dovuto apparire dopo la frase: “cliccando sul link” e che era ben visibile all’atto dei vari test preliminari, per cause puramente tecniche, non e’ apparso a tutti i sottoscrittori in chiaro. Il Comitato ha gia’ provveduto a inviare una risposta a coloro che, giustamente, hanno rilevato e segnalato l’inconveniente.



venerdì 26 ottobre 2012

CHIUSO IL NOLEGGIO BICICLETTE NEL PARCO



Apprendiamo dalla stampa locale che è stato chiuso il noleggio bici di Cascina Bastia al Parco di Monza: la concessione è scaduta il 30 settembre scorso.

La Bastia dovrà essere sottoposta, sappiamo, ad interventi di sistemazione. Per questo motivo, il servizio è stato sospeso. In realtà, si potrebbe trattare di una lunga sospensione, dato che al momento gli enti preposti alla partita non hanno ancora preso delle decisioni in merito al futuro della struttura e delle attività che ospitava.
Non si si sa ancora se verranno fatti due bandi distinti (uno per i lavori di riqualificazione e uno per la gestione del noleggio) oppure un bando unico per affidare ad un solo soggetto privato manutenzione e noleggio.

La questione merita l'attenzione generale degli amministratori monzesi.
Il noleggio bici ha acquisito sempre di più, nel tempo, valore di prezioso presidio, diventando altresì gradito servizio per molti abituali frequentatori del Parco e per visitatori estemporanei; per entrambe queste categorie la notizia non sarà certamente gradita. Riteniamo che il recupero del complesso monumentale della Villa Reale e del Parco di Monza non possa prescindere dal mantenimento di un noleggio biciclette nella Cascina Bastia.

Per gli storici gestori la chiusura significa l'immediata perdita del posto di lavoro. Con scarse prospettive per il futuro. La ormai ex-responsabile del servizio ha dichiarato la propria disponibilità a partecipare a eventuali bandi, ma la possibile introduzione del "bike sharing"- girano voci in tal senso - rende molto improbabile la partecipazione degli storici gestori a una gara. In merito si osserva che l’ipotesi del bike sharing non ha molto senso nel Parco dove molti arrivano con le proprie bici e per gli altri fa comodo noleggiare una bici, magari quella a 4 posti per famiglie e per far divertire i bimbi. Il bike sharing non è assolutamente indicato: mezzi esposti al vandalismo, alla pioggia, all'umidità, difficoltà di reperire il biglietto da parte dei visitatori del Parco non-monzesi, ritorno economico dell'investimento, e quant’altro.

Riteniamo doveroso un intervento che permetta di far proseguire l'attività con un regime transitorio. Ciò anche in virtù di tempi sicuramente non brevi tra definizione del bando e lavori di riqualificazione della Bastia.

Non è tutto. Non vorremmo che la Bastia diventasse il primo tassello di quel pericoloso mosaico di cui si sente ogni tanto parlare. Non è un mistero che ci sia la prospettiva di cedere la gestione complessiva delle attività nel Parco di Monza a un unico ente privato. La formula, definita "global service" metterebbe nelle mani di un solo soggetto molti servizi, dalla cura del verde alla gestione delle strutture. Si tratta di un'ipotesi da rigettare, per vari motivi:
- possibile scadimento dei servizi. Impossibile e improprio che un solo ente privato possa avere competenze a 360°; ne deriverebbe l'immancabile subappalto al risparmio.
- perdita di importanti competenze e professionalità. L'Amministrazione Parco ha dimostrato negli anni di saper operare al meglio, pur tra mille ristrettezze e difficoltà; i dipendenti - il cui futuro è tuttora da definire dopo l'arrivo del Consorzio Parco e Villa Reale - hanno anche acquisito quell'importante patrimonio che possiamo chiamare memoria storica. 
- ricadute globali. In caso di fallimento o di inadempienza della società prescelta, le conseguenze non sarebbero puntiformi ma interesserebbero il Parco nel suo insieme.
- perdita di posti di lavoro. La distribuzione dei servizi su più enti e significa anche maggiori possibilità occupazionali.

lunedì 15 ottobre 2012

INDAGATO A.ROGNONI, DIRETTORE GENERALE DI INFRASTRUTTURE LOMBARDE, RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO RELATIVO AL BANDO DELLA VILLA REALE DI MONZA



Antonio Rognoni, direttore generale di Infrastrutture Lombarde, responsabile del procedimento amministrativo relativo al bando della Villa Reale, è indagato dalla Procura milanese  per turbativa d'asta in merito a un appalto per parte dei lavori per l'Expo 2015.
Alcuni stralci da articoli di

Repubblica Milano.it

Indagati i vertici di Infrastrutture lombarde per turbativa d’asta. Nel mirino dei pm è finito il secondo bando aggiudicato con un ribasso record del 41 per cento. Dopo l’appalto assegnato da Metropolitana Milanese per la pulitura dell’area di Rho-Pero dove si svolgerà Expo 2015, anche la gara che ha assegnato i lavori della piastra dell’Esposizione universale del 2015 è sotto inchiesta da parte della magistratura.”….. “I pubblici ministeri Antonio D’Alessio e Paola Pirotta, del pool specializzato in reati contro la pubblica amministrazione guidato dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, hanno inviato la Guardia di finanza nella sede di Infrastrutture Lombarde - controllata dalla Regione - che ha assegnato i lavori per la realizzazione della piastra - l’ossatura su cui verrà creata la piattaforma all’Associazione temporanea d’imprese guidata dalla società per azioni 'Ing. E. Mantovani'. Il valore dei lavori era stimato in circa 270 milioni di euro, ma la cordata vincente - tra nove offerte - se l’è aggiudicata con un ribasso pari al 41 per cento.”…..
”Per questo appalto - e altri bandi come quello per il piano di trasformazione urbana di Pieve Emanuele successivo all’abbattimento delle torri dell’ex Enpam - sono indagati - tra gli altri - il direttore generale di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni, ritenuto molto vicino a Formigoni, il responsabile dell’Ufficio Gare Pier Paolo Perez, l’avvocatessa Carmen Leo. L’ipotesi di reato è la 'turbata libertà del procedimento di scelta del contraente'. Si sospetta, insomma, che il bando sia stato confezionato su misura dei vincitori. Con l’imputazione di turbativa d’asta, a maggio, era stato aperto un fascicolo sul primo appalto di Expo 2015, quello per la 'rimozione delle interferenze' sull’area di Rho-Pero, vinto dalle Cmc, Cooperativa muratori e cementisti, di Ravenna.”

E Lettera43
Secondo fascicolo d'inchiesta sui cantieri milanesi in vista dell'Expo 2015.
Dopo le indagini per turbativa d'asta sul primo appalto, quello per la pulitura dell'area di Rho-Pero, un'ulteriore inchiesta è stata avviata a proposito della gara che ha assegnato i lavori della piastra dell’esposizione universale.
GDF DA INFRASTRUTTURE LOMBARDE. I pubblici ministeri Antonio D’Alessio e Paola Pirotta hanno mandato la guardia di finanza nella sede di Infrastrutture lombarde, responsabile dell'assegnazione dei lavori dell'ossatura sulla quale sorgerà la piattaforma Expo all’associazione temporanea d’imprese guidata dalla società per azioni 'Ingegner Mantovani'.
RIBASSO DEL 41%. Il valore dei lavori era stimato in circa 270 milioni di euro, ma la cordata vincente tra le nove contendenti se l’è aggiudicata con un ribasso pari al 41%. Motivo per cui  sono stati iscritti al registro degli indagati, con l'ipotesi di turbativa d'asta, tra gli altri, il direttore generale di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni, ritenuto molto vicino a Formigoni, il responsabile dell’ufficio gare Pier Paolo Perez, l’avvocatessa Carmen Leo.
Il sospetto degli inquirenti è che il bando sia stato predisposto su misura per i vincitori.”

martedì 18 settembre 2012

LA SIAS CI PROVA: edificati alcuni bungalows abusivi nel Parco.








E’ di questi giorni la notizia che il Parco Valle Lambro ha irrogato una sanzione di 18.000 euro alla SIAS (società concessionaria dell’autodromo) per l’edificazione abusiva di alcuni bungalows (v. foto).
L’infrazione era stata rilevata durante un’ispezione dalle Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) dell’Ente Parco Valle Lambro.
      

martedì 11 settembre 2012

NON BIGLIETTI MA PROGETTI



COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO PARCO A. CEDERNA

Primo punto: 90 anni di autodromo nel Parco

Per il Parco l’insediamento dell’autodromo ha voluto dire devastazione certa e lo aveva ben capito il direttore del Cittadino che nell’editoriale del 9 marzo del 1922 titolava “L’agonia del Regio Parco” soffermandosi su cosa avrebbe comportato questa presenza ingombrante nel grande Parco storico. Sin da subito i gestori si sono rivelati contraenti inaffidabili e inadempienti e gli esempi storici documentati sono molteplici.

Come Comitato per il Parco nel 96 abbiamo pubblicato una parte dei documenti che testimoniano tale comportamento, che non si è arrestato ma anzi è proseguito nel tempo, come attestano i molteplici casi di interventi realizzati senza previa autorizzazione, sanati ex post o del tutto abusivi: basti ricordare la tribuna Goodyear, che attualmente rende 370 euro a biglietto alla società. Tribuna periodicamente sequestrata e dissequestrata.

Dall’altra parte, il Parco ha subito la devastazione conseguente alla presenza di tifosi che fino a pochi anni fa, come testimoniato dalle foto del 2007, si mostravano inconsapevoli del valore storico e paesaggistico del Parco. Il grande lavoro pedagogico svolto da diverse persone, tra cui le GEV e il Comitato Parco, ha consentito di contenere questo impatto devastante. Se avessimo atteso che la Sias si muovesse in questa direzione saremmo ancora qui a lamentare chiodi nei tronchi e abbattimento di alberi. Lo stesso ragionamento vale anche per i parcheggi fuori dall’area in concessione e per i campeggi nel Parco. Ora il piano parcheggi funziona perché sono state individuate aree esterne al Parco e abbiamo ottenuto che non fossero più consentiti parcheggi nei prati del Parco esterni alla concessione.
Siamo così riusciti a contenere i danni ma non siamo ancora riusciti a ottenere che i gestori dell’autodromo si comportino in maniera responsabile nei confronti del bene dato loro in concessione. Le recenti inchieste della magistratura vedono coinvolti i gestori dell’autodromo per false fatturazioni, corruzione e tangenti, contribuendo a dare della città un’immagine non certo edificante.

Abbiamo dovuto costantemente segnalare alle amministrazioni tentativi, anche riusciti, di edificazioni, asfaltature e quant’altro che l’autodromo mette in atto sovente senza neppure darne comunicazione agli enti proprietari,  i quali hanno troppo spesso  privilegiato la convinzione che l’autodromo fosse il fiore all’occhiello di Monza e portasse un indotto significativo per la citta’. Su questo aspetto precisiamo che è dal 1994 che chiediamo alla Camera di Commercio di fare un’indagine seria con l’Università per confermare o smentire le cifre roboanti che vengono lanciate e che mancano di verifica. Per ridimensionare queste cifre basterebbe ricordare che la dotazione alberghiera della città è rimasta tale da decine di anni e lo stesso possiamo dire per i ristoranti; per quanto riguarda poi il commercio, l’unione commercianti dovrebbe interpellare gli esercenti e chiedersi come mai non si registra un picco delle vendite nei giorni del gp.
Il fatto che Monza sia conosciuta per l’autodromo non é una cosa necessariamente positiva: Monza è una città di circa 120.000 abitanti, con una storia ultramillenaria, con monumenti di rilievo internazionale eppure è conosciuta solo per l’autodromo. Monza non è un’agglomerato urbano cresciuto intorno a un autodromo, come Silverstone; è una città che storicamente ha una dignità e un rilievo indipendenti dall’autodromo ed è vergognoso che non se ne sappia nulla nel mondo e persino in Italia, come non si sa nulla del complesso Parco, Villa, Giardini che dovrebbero essere il vero fiore all’occhiello, la cui salvaguardia dovrebbe essere l’obiettivo prioritario.

Per questo non si può evitare di esercitare un controllo ferreo sul rispetto delle convenzioni da parte dei concessionari, di qualsivoglia concessionario.
Chiediamo dunque agli enti pubblici proprietari del Parco di Monza di verificare, per qualsiasi insediamento o lavoro fatto dai concessionari, che ci sia la comunicazione e la richiesta di autorizzazione. Sembra una richiesta ovvia ma non lo è visto che ancora oggi lamentiamo risposte vaghe su interventi e lavori che abbiamo segnalato.
La verifica pronta su eventuali lavori consentirà di sanzionare abusi e permettere la rimozione in tempi ragionevoli delle strutture comunicate come temporanee che tendono a diventare permanenti, come, eclatante esempio, la già citata tribuna Goodyear.

Chiediamo espressamente agli enti proprietari del Parco di contrastare, legalmente e politicamente, l’edificazione di un distributore di  carburanti di qualsiasi natura in qualsiasi area del Parco, recinto dell’autodromo incluso, visto che non si tratta di un’area alienata al Parco, bensì di una porzione significativa del Parco.

Chiediamo alle amministrazioni di intensificare l’opera di vigilanza nei confronti dei concessionari facendo ricorso al prezioso supporto delle guardie ecologiche volontarie. Al riguardo ci spiace segnalare che in agosto abbiamo ricevuto numerose lamentele da parte di frequentatori del Parco in relazione a pesanti carenze nella sorveglianza, con conseguenti comportamenti trasgressivi ai danni dell’ambiente e delle persone, come ad esempio fuochi anche a terra, eccessiva circolazione motorizzata, raccolta di rane nelle rogge, cani senza guinzaglio con conseguente uccisione di animali.
È sufficiente puntualizzare che persino il Parco Nord, che ha un’estensione decisamente inferiore a quella del Parco di Monza,  ha un servizio sorveglianza  composto da oltre 120 guardie ecologiche volontarie. La gestione e la manutenzione, inoltre, sono assicurate da venti addetti fissi. (dati dal sito ufficiale del Parco Nord).
Chiediamo quindi qui ufficialmente alle istituzioni di garantire sempre la manutenzione ordinaria del nostro Parco e di organizzare un servizio di sorveglianza che possa coprire gli orari di apertura, come avviene senza particolari difficoltà negli altri parchi cittadini. Servizio a costo zero per l’amministrazione in quanto le guardie ecologiche sono tutte volontarie e  ora a Monza rappresentano un nucleo piuttosto numeroso.

Secondo punto: Non biglietti  ma progetti

In merito alla questione dei biglietti gratuiti per consiglieri e assessori diciamo solo che correttezza e trasparenza nei rapporti amministrativi esigono che tra concedente e concessionario non ci siano benevole elargizioni di nessun tipo, principio peraltro affermato anche dal  codice etico del comune di Monza di cui è prevista la discussione in Consiglio comunale. Rendiamo merito ai consiglieri comunali Fuggetta, Novi e Piffer, che hanno sollevato la questione.

Crediamo piuttosto che assessori e consiglieri comunali si debbano occupare dei progetti volti a riqualificare le valenze storiche, artistiche e culturali della Villa, dei Giardini e del Parco Reale che giacciono da tempo inattuati e che, come Comitato per il Parco, abbiamo continuato a far presente.
In questa occasione faremo riferimento solo ad alcuni di questi progetti che riteniamo indifferibili, alcuni dei quali previsti dalla L.R. 40/95, che e’ stato l’unico intervento organico e serio di salvaguardia di quello che il regolamento del Parco e dei Giardini definisce: “un bene prezioso da migliorare, salvaguardare, per le presenti e future generazioni”.

Il museo di botanica di Villa Mirabellino finanziato negli anni 90 e poi dimenticato come il complesso monumentale che dovrebbe ospitarlo che celebra il primo quindicennio di totale abbandono.

L’abbattimento delle curve sopraelevate, ormai fatiscenti e pericolose, previsto da diversi strumenti urbanistici e che consentirebbe di recuperare ca. 60 ettari di verde pubblico,  ripristinare i cannocchiali prospettici del Canonica e i corridoi ecologici.

Lo scorporo del fontanile della Pelucca dalla convenzione con il Golf Club Milano, per l’alto valore storico, didattico e ambientale che riveste.

L’abbattimento delle recinzioni del golf – che contribuiscono a fare del nostro Parco il parco più recintato d’Italia - e la loro sostituzione con essenze arboree, consentendo altresì il passaggio del pubblico entro percorsi definiti, come avviene nei moderni golf pubblici. Continuiamo, infatti, a ritenere vergognoso che 103 ettari di Parco siano a disposizione di sole 700 persone per un canone d’affitto irrisorio.

Sia per la concessione del golf (durata 14 anni, scad. 2022) che per la concessione dell’autodromo (durata 19 anni, scad. 2027) chiediamo che venga rinegoziata la durata, riducendo drasticamente i termini in accordo con quanto previsto dalla legislazione sugli appalti e sulle concessioni, che indicano come limite massimo, per i beni pubblici, 9 anni.

Il Comune di Monza tuttora non ha un piano di zonizzazione acustica che pure era stato discusso in commissione ambiente nel lontano 2005. Chiediamo che si ponga mano al vuoto amministrativo in contemporanea al discorso sul pgt per rimediare a quella che è una inadempienza inaccettabile.

venerdì 17 agosto 2012

BARBECUE NEL PARCO – nuove regole



Il Direttore del Consorzio ha recentemente pubblicamente ribadito alla stampa che non sono consentiti fuochi all’interno del Parco. Appositi cartelli sono stati apposti nelle aree picnic.
I picnic senza fuochi sono i benvenuti.



sabato 11 agosto 2012

Brutte notizie per la flora e la fauna selvatica del Parco.



E’ purtroppo in corso una moria di conigli selvatici, nota come mixomatosi. Se doveste rinvenire conigli morti o ammalati, non toccateli e per favore contattate l’amministrazione Parco allo 039394641, ammparco@comune.monza.it.

E’ in corso anche un’epidemia di cancro colorato del platano, a seguito della quale dovranno essere abbattuti alcuni platani, misura necessaria per evitare il diffondersi dell’epidemia.

giovedì 7 giugno 2012

DISTRIBUTORE NEL PARCO - lettera congiunta ai Sindaci di Monza e Milano

A: Sindaco di Monza e Presidente del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza Sindaco di Milano
 c.c.: Ministro per i Beni Culturali e Ambientali
Direttore Consorzio Villa Reale e Parco di Monza
Presidente della Provincia di Monza e Brianza
Sindaco Biassono
Sindaco Vedano al Lambro
Sindaco Villasanta
 Presidente Parco Valle Lambro
 Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano
Presidente della Regione Lombardia Prefetto della Provincia di Monza e Brianza
Presidente S.I.A.S. S.p.A.
 Presidente ACI Milano

 Oggetto: Realizzazione ed esercizio impianto distribuzione stradale di carburanti ad uso pubblico sito nel Parco di Monza

 Egregi Signori,
 atteso il rilascio di autorizzazione alla costruzione di impianto stradale ad uso pubblico di distribuzione carburanti a basso impatto ambientale, prot.0041985 del 26.4.2011, i sottoscritti comitati, associazioni, liste civiche, movimenti e partiti,
 chiedono
 al Sindaco di Monza e Presidente del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, al Sindaco di Milano, di convocare in tempi brevi, visto il susseguirsi degli accadimenti e quindi le preoccupazioni della cittadinanza, un incontro con S.I.A.S. S.p.A. e ACI Milano per chiedere loro ufficialmente di rinunciare in modo definitivo al progetto di costruzione di cui all’oggetto e alla realizzazione di altri edifici di qualsivoglia natura all’interno del Parco di Monza.

 I sottoscritti ritengono tali realizzazioni del tutto inopportune se collocate all’interno dello storico Parco, in quanto lo si snaturerebbe trasformandolo in luogo commerciale a beneficio di esclusivi interessi privatistici anziché al preminente interesse della collettività.

 I sottoscritti, supportati dai pareri negativi già espressi dal Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano, dal Presidente della Provincia di Monza e Brianza, dal Presidente del Parco Valle Lambro e dal Sindaco di Biassono, chiedono che il progetto venga definitivamente abbandonato.

Confidando in un Vostro cortese riscontro, porgiamo distinti saluti.

Comitato No al Distributore nel Parco di Monza
Bianca Montrasio, Cristina Sello, Michela Scognamiglio

Maurizio Brioschi, Forza Lombarda Unione Italiana Monza

 Giacomo Correale Santacroce, Partito Democratico

 Roberto D’Achille, Comitato La Villa Reale e’ anche mia

 Lorena Paleari, Partito Radicale

 Pietro De Regibus, Italia dei Valori

 Giorgio Majoli, Legambiente circolo di Monza

 Bianca Montrasio, Comitato per il Parco A. Cederna

 Patrizia Ronchi, Ecologisti Reti Civiche

Michela Scognamiglio, Movimento 5 Stelle Monza e Brianza

 Cristina Sello, Città Persone Lista Civica Faglia

 Marina Terraneo, Lista per Biassono

domenica 13 maggio 2012

QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DEL DISTRIBUTORE NEL PARCO

Giovedì 10 maggio a Biassono il sindaco Malegori ha convocato un’assemblea pubblica per trovare una soluzione che possa portare al definitivo abbandono del progetto del distributore nel Parco. Ricordiamo che il cantiere e’ stato aperto il 26 aprile e alcune decine di alberi sono già stati abbattuti. Ma i lavori sono stati sospesi in seguito ad una ordinanza del dirigente del Settore Edilizia del Comune di Monza emessa il 3 u.s., dopo la presentazione di ben due esposti sull’illegittimità dell’apertura del cantiere. Si sono presentati all’incontro rappresentanti delle istituzioni coinvolte, quali il Presidente della Provincia, Dario Allevi, l’assessore all’Edilizia Privata di Monza Boneschi, il sindaco di Vedano e il vice sindaco di Villasanta. Non si e’ presentato il Consorzio, mentre ha partecipato il Presidente della Sias, Guaitamacchi. In una sala gremita, il sindaco Malegori ha ribadito la sua totale opposizione al progetto, proponendo valide alternative all’ubicazione nel Parco, cosi’ pervicacemente voluta da Sias e soprattutto da ACI (ad esempio sul territorio di Biassono nei pressi dello svincolo con pedemontana). Il Presidente della Provincia ha ribadito anche in quella sede la sua contrarietà al progetto, unendosi allo sdegno del sindaco Malegori, del sindaco di Vedano e del vice sindaco di Villasanta e persino del gruppo Amici dell’autodromo. L’assessore Boneschi ha riferito che anch’egli si era opposto al progetto. Tale affermazione è peraltro smentita dalla delibera di giunta n.595/2010, nella quale l’assessore appare tra i favorevoli. Inoltre nessuno dei rappresentanti dei gruppi politici di maggioranza si era mai opposto quando il progetto era stato presentato in Commissione Ambiente del Comune di Monza; anzi l’atteggiamento era stato di grande apertura e di adesione completa al progetto presentato dall’Ing. Beghella Bartoli e dal Geom. Vialardi. Dunque, nessuno lo vuole ma, chissà com’è, il cantiere è stato aperto. Non vogliamo qui di nuovo elencare le numerose azioni di contrasto da parte della lista civica Città Persone, del M5Stelle, del Comitato No al distributore nel Parco, del Comitato Parco, dei comuni cittadini con le loro migliaia di firme per le varie petizioni – a tutt’oggi prive di risposta da parte delle istituzioni - del gruppo del consigliere monzese Brioschi che ha recentemente organizzato un flash mob al cantiere, di Legambiente e Italia Nostra, che in questi mesi hanno denunciato e strenuamente combattuto il progetto. Su suggerimento anche del Comitato No al distributore nel Parco, il sindaco e le istituzioni partecipanti all’assemblea prepareranno al più presto un documento congiunto chiedendo all’ACI di abbandonare definitivamente questo inutile e dannoso progetto, pena l'adozione di misure e azioni concrete contro ACI e il suo inaccettabile progetto. Invitiamo ancora una volta la cittadinanza a firmare la petizione on line su: http://www.parcomonza.org/petizioni/petizione.php?operaz=petizione&nrpetiz=5

venerdì 4 maggio 2012

CANTIERE PER IL DISTRIBUTORE : IL DIRETTORE DEL SETTORE EDILIZIA ORDINA ALLA SIAS DI SOSPENDERE I LAVORI.

E’ una sospensione in via cautelativa perche’ al settore edilizia non risulta presentata alcuna istanza di permesso di costruire. Purtroppo sono gia’ stati abbattuti molti alberi di alto fusto. Ecco parte del testo dell’ordinanza: “Ravvisato che agli atti del Settore Edilizia non risulta presentata alcuna istanza di permesso di costruire relativa alla realizzazione del “nuovo impianto distribuzione stradale carburanti ad uso pubblico”, né esista un valido Titolo Abilitativo in materia edilizia che abbia per oggetto la loro realizzazione; Considerato altresì che le opere avviate - pur di ridotta entità dal punto di vista edilizio e non tali da potersi intendere quale espressione di compiuto "inizio dei lavori” dal punto di vista del reale eventuale impianto del cantiere - stiano provocando un immediato ed irreparabile danno al Patrimonio Culurale tutelato ai sensi del D.Lgs. 42/2004; Visto l’art. 27 del D.P.R. 380/01 ; O R D I N A Per i motivi esposti in premessa e qui integralmente richiamati che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (...) di sospendere immediatamente in via cautelare e sino al termine dell’assunzione – nel termine di 45 giorni - dei provvedimenti definitivi, i lavori di cui in premessa in corso di realizzazione in assenza di titolo abilitativo, con riserva dei provvedimenti che risultassero necessari, salvi e impregiudicati quelli di carattere amministrativo e penale connessi all’infrazione; Inoltre si comunica ai sensi dell’art. 8 L. 241/90 che è stato iniziato il procedimento di verifica della conformità edilizia che potrà portare ad un provvedimento di tipo sanzionatorio ai sensi dell'art. 31, comma 2 del D.P.R. 06/06/2001, n. 380.»

venerdì 27 aprile 2012

APERTO IL CANTIERE PER LA COSTRUZIONE DEL DISTRIBUTORE NEL PARCO

Il 26 aprile 1012 sono incominciati i lavori per la costruzione del distributore gpl, idrogeno e idrometano nel Parco. Nonostante i pareri negativi espressi da Istituzioni quali: il Parco Valle Lambro, la Soprintendenza, la Provincia di Monza e Brianza, il Sindaco di Biassono, nonostante le quasi 5000 firme consegnate il 27 settembre 2011 al Sindaco e all’Assessore Gargantini, nonostante la disponibilità dell’AGAM a riadattare il già esistente distributore di viale Stucchi, SIAS sta allestendo il cantiere nel bosco che verrà raso al suolo per far posto a questo distributore così pervicacemente voluto dalla Regione e dall’attuale giunta monzese, con una protervia che la cittadinanza non ricordava da tempo. SIAS, che in questi giorni si trova anche alla ribalta per il mancato accatastamento degli immobili all’interno dell’autodromo - omissione colpevole che potrebbe avere ripercussioni rilevantissime sia sul piano contributivo che su quello dell’agibilità dell’intero impianto – con l’inizio dei lavori ha voluto confermare in questo modo arrogante, di ritenersi intoccabile e di potersi far beffe della richiesta della cittadinanza – la vera proprietaria del Parco - di abbandonare il devastante progetto di un distributore ad uso pubblico nel Parco. Le anomalie e le incongruenze che si possono rilevare anche per quanto riguarda l’iter procedurale sono numerose. Ad esempio, ufficialmente, il distributore dovrebbe rifornire di combustibili meno inquinanti alcune delle auto che gareggiano in autodromo, cercando di dare una parvenza di ecologico al tutto. In realtà servirà soprattutto alle auto private che intaseranno quell’area del Parco e le vie intorno. Infatti il via libera del Consiglio dei Ministri – richiesto e ottenuto per superare il parere negativo della Soprintendenza per i Beni Architettonici per il Paesaggio di Milano, dell’ente Parco Valle Lambro e della Provincia di Monza e Brianza - era stato dato in riferimento al rifornimento delle auto da competizione e non per uso pubblico. Il progetto presentato da SIAS e’ invece relativo a un distributore ad uso pubblico. Chiediamo quindi ancora una volta a SIAS, al Sindaco di Monza, alla Regione, di desistere da questo inutile, dannoso, pericoloso e impopolare progetto e chiediamo ufficialmente al Direttore del Consorzio di agire con tutti gli strumenti a sua disposizione, al fine di bloccare definitivamente il cantiere nel Parco. I cittadini monzesi non lo vogliono e intraprenderanno ogni azione possibile per fermare questa costruzione. Proseguiremo nell’azione legale, iniziata con il ricorso al TAR. Il Comitato costituitosi contro la costruzione del distributore nel Parco I delegati:

martedì 3 aprile 2012

CONVEGNO VILLA REALE, IERI OGGI E DOMANI?

“cosi suddiviso il Parco appare come un campo ripartito
tra numerosi eredi dove ciascuno ha pensato di salvaguardare
il proprio podere con sbarramenti, reticolati, steccati…”

Raffaele Cormio, commissario del Parco di Monza, 1938


La condizione in cui versa il complesso monumentale della Villa, dei Giardini e del Parco Reale di Monza non è confortante: la mancanza di una visione unitaria del bene sta provocando una frammentazione che lungi dal consentirne il recupero, ne sta favorendo il degrado, al quale ha contribuito anche la mancata conoscenza della storia, dell’attualità e del futuro di questo patrimonio e di altre positive esperienze di restauro e valorizzazione come quella di Venaria Reale.

Il Comitato “La Villa Reale è anche mia” organizza il convegno
SABATO 21 aprile dalle 10 alle 13
aula magna dell’Istituto Statale d’Arte presso la Villa Reale di Monza

LA VILLA I GIARDINI E IL PARCO DI MONZA:
ieri oggi e… domani ?

Il punto della situazione in un incontro di approfondimento su:

Villa Reale ieri

Bianca Montrasio del comitato La Villa Reale e’ anche mia
La Villa nella storia e gli interventi di restauro
Rodolfo Profumo, docente Istituto Statale d’Arte, Monza
La valenza paesaggistica del Belvedere

Parco e Giardini oggi

Augusto Sanvito, Amministrazione Parco
I problemi di gestione fra Amministrazione Parco e Consorzio

Villa Reale oggi

Guido Soroldoni, preside Istituto Statale d’Arte, Monza
Presente e futuro dell'Istituto Statale d'Arte
Claudio Colombo, avvocato,
Il ricorso al Tar contro la concessione della parte centrale della Villa Reale
Giorgio Majoli di Legambiente
Il restauro di Venaria Reale, i risultati e le prospettive

Interventi dal pubblico

Conclusioni

Villa Reale e Parco domani?
Roberto D’Achille, avvocato e portavoce comitato “La Villa Reale e’ anche Mia”

sabato 10 marzo 2012

APPELLO PER LA NON APPROVAZIONE DELLA VARIANTE AL PGT DI MONZA E LA SALVAGUARDIA DELLE AREE VERDI E AGRICOLE DELLA NOSTRA CITTÀ

sindaco@comune.monza.mi.it, vicesindacoebilancio@comune.monza.it, assessore.ambiente@comune.monza.it, assessore.decentramento@comune.monza.it, assessore.ediliziaprivata@comune.monza.it, assessore.territorio@comune.monza.it, assessore.operepubbliche@comune.monza.it, presidenzacc@comune.monza.it,
gghezzi@comune.monza.it, mtognini@comune.monza.it, mdallamuta@comune.monza.it, dpetrucci@comune.monza.it, rdepasquale@comune.monza.it, ascotti@comune.monza.it, amancuso@comune.monza.it, mfaglia@comune.monza.it, rscanagatti@comune.monza.it, vascrizzi@comune.monza.it, fpepe@comune.monza.it,

urp.pref_monzabrianza@interno.it, presidente@provincia.mb.it,
Al Sindaco
Ai componenti della Giunta
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Consiglieri Comunali
Al Direttore Generale (e Progettista del Piano)
Al Segretario Comunale
E P.C.
Al Prefetto
Al Presidente della Provincia
Gentili Signor Sindaco, Assessori, Consiglieri e Funzionari comunali
All’inizio della discussione sulle osservazioni al PGT le associazioni, i comitati, i movimenti e i cittadini che seguono con attenzione la variante al PGT di Monza, adottata il 4 ottobre 2011, vi rivolgono un appello perché non venga approvata dal momento che:
• prevede la cementificazione della maggior parte delle aree verdi e agricole rimaste a Monza, mettendo a rischio di ulteriore compromissione anche le aree libere del Parco date in concessione all’autodromo e al golf;
• provoca aumento di traffico, smog ed incremento di malattie respiratorie, in una città che è la più inquinata della Lombardia;
• il consumo di suolo previsto è inaccettabile, visto che Monza ha un tasso di urbanizzazione molto elevato, pari ad almeno il 61% della superficie totale
• è in netto contrasto con i principi della Charta di Monza, elaborata agli Stati Generali dell’Agricoltura della Provincia MB soprattutto per quanto previsto al punto “tutelare l’integrità territoriale agricola ...” ed entusiasticamente sottoscritta anche da Consiglieri provinciali che, nel ruolo di Consiglieri comunali monzesi, hanno votato a favore della variante al PGT.
Bloccare il consumo di suolo a Monza, modificare il PGT vigente e consentire solo interventi di riqualificazione (come la tutela delle aree verdi ed agricole, il recupero delle aree dismesse): solo in questo modo la città di Monza potrà diventare vivibile e sostenibile.
L’appello è supportato anche dalla considerazione che vi è una serie di elementi tecnico-procedurali previsti dalla LR 12/2005 che, durante la fase di elaborazione del Piano, sono stati trascurati o non applicati.
La legge regionale prevede che la validità temporale del Documento di Piano sia di cinque anni; le previsioni in esso contenute DEVONO far riferimento a questo arco temporale ed essere supportate da un adeguato quadro conoscitivo e decisionale che, nel caso della variante in discussione, è molto carente, in particolare per quanto riguarda:
• l’INADEGUATEZZA, l’ASSENZA o l’OBSOLESCENZA degli studi e dei dati a supporto delle decisioni pianificatorie e, con particolare riguardo a quanto previsto al comma 1, lett. a) e b) dell’art. 8 (documento di Piano - quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento e quadro conoscitivo del territorio comunale). La maggior parte dei dati è riferita al 2008 (demografia e struttura produttiva); i dati sull’attrattività turistica risalgono al 2005, quelli del settore ospedaliero al 2004, (nel frattempo Monza e il mondo sono cambiati profondamente!);
• la MANCANZA ASSOLUTA di coerenza tra questi dati, pur così carenti, con le proposte contenute nel Piano; nessuna delle scelte quantitative o qualitative fa riferimento ai dati o alle analisi;
• l’ASSENZA di una chiara e definita determinazione degli “... obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali obiettivi il documento di piano tiene conto della riqualificazione del territorio, della minimizzazione del consumo del suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, ambientali ed energetiche, della definizione dell’assetto viabilistico e della mobilità...”, come previsto al comma 2, lett. b) dell’art. 8;
• l’ASSENZA della dimostrazione della “compatibilità delle... politiche di intervento e della mobilità con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione...” come previsto al comma 2, lett. d) dell’art. 8. La fattibilità tecnico-economica delle principali dorsali di mobilità è totalmente assente, lasciata esclusivamente alle volontà e alle tempistiche dei proprietari delle aree.
Decisioni rilevanti per il futuro prossimo di una città importante come Monza non possono prescindere dalla conoscenza approfondita di fenomeni territoriali ed economici articolati e complessi.
L’elenco delle carenze e delle inadeguatezze potrebbe essere molto più lungo e articolato; ci preme tuttavia porre all’attenzione dei Consiglieri un elemento che consideriamo fondamentale per ogni processo decisionale: al di là della discrezionalità amministrativa alla base del loro mandato istituzionale, nelle decisioni non possono prescindere da elementi di tale rilevanza per gli interessi della cittadinanza dalla quale sono stati democraticamente eletti. Il metodo e il merito delle scelte, proprio perché non improntati alla discrezionalità amministrativa ma all’arbitrarietà, non potranno che portare ad un’opposizione al PGT in tutte le sedi, comprese quelle della giustizia amministrativa.
Un terzo, ma non meno importante, elemento di supporto all’appello di non approvare il PGT è legato alle preoccupazioni per la condizione di potenziale illegalità che può aver influito su alcuni contenuti del Piano.
La recentissima cronaca giudiziaria ha coinvolto alcuni consulenti dell’amministrazione per la stesura del Piano. Senza volere entrare nel merito della vicenda giudiziaria, è innegabile che timori e perplessità dovrebbero raccomandare prudenza in una vicenda tanto delicata.
A fronte dei rilievi sollevati, voler persistere nell’approvare la variante sarebbe un atto irresponsabile, soprattutto nei confronti delle future generazioni che vivranno a Monza; atto di cui i consiglieri saranno chiamati a rendere conto ai cittadini.
Per tutelare i cittadini Monzesi che siete stati chiamati ad amministrare, vi chiediamo di porre in essere tutte le azioni necessarie - comprese le DIMISSIONI DALLA CARICA DI CONSIGLIERE - per NON APPROVARE una Variante non condivisa con la popolazione monzese, in contrasto con il programma di mandato del Sindaco, con profili di illegittimità e oscurata da ombre di potenziali illegalità.
Distinti saluti.
Nome, indirizzo

lunedì 5 marzo 2012

INAUGURAZIONE LAVORI SUL CORPO CENTRALE DELLA VILLA REALE

In merito all’inaugurazione dei lavori sul primo lotto funzionale, ovvero il corpo centrale della Villa Reale di Monza, osserviamo quanto segue:

• Poiché abbiamo ricevuto solo venerdì scorso il progetto definitivo, ci riserviamo di analizzarlo nel dettaglio prima di esprimerci nel merito.

• Nel metodo rileviamo l’usuale scarsa trasparenza che ha accompagnato l’intera vicenda, poiché il progetto non è stato finora estesamente presentato ai cittadini, sebbene il direttore del Consorzio avesse a suo tempo dichiarato che lo detto avrebbe fatto. Dagli stralci di dichiarazioni rilasciate alla stampa traspare un ottimismo non sostenuto da dati di fatto, proseguendo la stessa prassi usata dai diversi amministratori succedutisi nel tempo. Basti confrontare gli articoli comparsi dieci anni fa con quelli di oggi per vedere analoghe dichiarazioni roboanti che si sono accompagnate al degrado della Villa, senza mai arrestarlo.

• L’unico dato certo è l’improponibilità di paragonare la situazione della reggia monzese con quella di Versailles e nemmeno con quella di Venaria Reale. La garanzia che non si commettano errori irreparabili sotto il profilo strutturale e che la Villa Reale di Monza non diventi un contenitore di attività e manifestazioni non compatibili con la sua dignità storica e con la sua destinazione di bene paesistico, tutelato dall’art. 9 della Costituzione, è affidata a un Consorzio che conta in tutto tre dipendenti (un direttore, un dirigente di regione Lombardia e una segretaria part-time per un totale di spesa per stipendi di 370.000 euro, contro i 576.000 euro delle 16 persone che si occupano della gestione e della manutenzione dell’intero Parco) e che è pesantemente condizionato dai veti incrociati e della poca volontà politica degli enti che vi partecipano.

Richiamiamo gli amministratori alla loro responsabilità. La “messa a bando” dei beni culturali, così come si è fatto in relazione alla parte nobile della Villa Reale di Monza, non serve a un loro effettivo recupero né a fare in modo che il privato possa concorrere a salvare il nostro patrimonio culturale. Essa si traduce, invece, in una alienazione del bene medesimo senza alcuna capacità (o volontà) di controllo da parte dell’amministrazione pubblica, che abdica alle sue prerogative e non ottempera ai suoi doveri. Inoltre, quella della messa a bando in project financing è una forma che può favorire le clientele e la corruzione ed è rischiosa anche per il futuro del bene, perché si basa pressoché esclusivamente sul tornaconto che ne ricaverà il privato e, laddove questo non ci sia, può comportarne l’abbandono, come è avvenuto in moltissimi casi documentati dalla stampa.

mercoledì 22 febbraio 2012

VILLA REALE DI MONZA COME VERSAILLES ? DIFFICILE CON QUESTO PROGETTO...

Sembra facile ed è bello immaginare la Villa i Giardini e il Parco Reale di Monza come una, piccola, Versailles.
D’accordo, noi non abbiamo la Galleria degli Specchi, il Trianon, etc ,etc
Però abbiamo un complesso monumentale che non avrebbe nulla da invidiare a Versailles.
Cosa ci manca allora per aspirare a qualcosa di simile?
La volontà di seguire quella strada invece che quella della deresponsabilizzazione dell'amministrazione pubblica nei confronti del patrimonio culturale, che da museo di se stesso diventa "location di eventi" per lo più incompatibili con la sua dignità e la sua storia.
L'incontro che abbiamo avuto con il Direttore del Consorzio e le notizie apparse sulla stampa circa il progetto definitivo sulla Villa non attenuano le nostre preoccupazioni, anzi le accentuano. L’articolo 13 del Disciplinare di gestione della concessione indirizza chiaramente a considerare la Villa come un luogo di sfruttamento intensivo per il profitto di pochi a danno della fruibilità per tutti, fraintendendo volutamente il concetto di valorizzazione del bene paesistico e culturale contenuto nel Testo Unico dei Beni Culturali. Basterebbe l’esempio del Belvedere della Villa Reale, che da punto di raccordo ed elemento centrale del valore paesistico dell’intero complesso monumentale costituito da Villa Giardini e Parco Reale, è destinatoa diventare a ristorante di lusso per i pochi che potranno accedervi, contribuendo così ad accrescerne il degrado (fisico o di percezione) per colpa di uno sfruttamento ignorante e irresponsabile.

La giustificazione che mancano i soldi per mantenere i beni culturali non può valere: si pensi alle cifre abnormi spese per la nuova sede della Regione (ce n’era davvero bisogno?) o per la sede della provincia di Monza e Brianza: 11 milioni per un livello amministrativo come la provincia che i più considerano inutile e che, con buona pace di tutti, sembra destinato a venir soppresso. Il Codice dei Beni Culturali impone a tutti gli enti pubblici che costituiscono la Repubblica di contribuire alle spese per la conservazione del patrimonio culturale tutelato, a partire da quello di cui hanno diretta proprietà e gestione.

La “messa a bando” dei beni culturali così come si è fatto in relazione alla parte nobile della Villa Reale di Monza, non serve a un loro effettivo recupero né a fare in modo che il privato possa concorrere a salvare il nostro patrimonio culturale. Essa si traduce, infatti, in una alienazione del bene medesimo senza alcuna capacità (o volontà) di controllo da parte dell’amministrazione pubblica che abdica alle sue prerogative e non ottempera ai suoi doveri. Inoltre quella della messa a bando in project financing è una forma che può favorire le clientele e la corruzione ed è rischiosa anche per il futuro del bene perché si basa pressoché esclusivamente sul tornaconto che ne ricaverà il privato e, laddove questo non ci sia, può comportare l’abbandono, come è avvenuto in moltissimi casi documentati dalla stampa.

La forma di concorso del privato che promuoviamo – l’azionariato popolare diffuso – è diametralmente opposta: si basa su singoli progetti di recupero ai quali possano concorrere tutti (singoli e aziende) nella massima trasparenza, come atto di responsabilità verso il bene che si vuole salvare. È quanto si sta facendo da anni a Versailles con la campagna di adozione dei beni culturali, che ha permesso il restauro di tutte le statue dei Giardini e della Galleria degli specchi (12 milioni di euro). Le contropartite per il privato sono il ritorno di immagine e gli sgravi fiscali e su questo secondo aspetto pensiamo che si debba porre mano anche in Italia a progetti di legge in tal senso, che hanno mostrato tutta la loro utilità in Francia, ma anche negli Stati Uniti, etc.

A monte ci vuole l’assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione pubblica verso i beni che ha il dovere costituzionale di tutelare (art. 9 Cost.)

mercoledì 4 gennaio 2012

BUON ANNO PARCO !



Alcune Guardie Ecologiche Volontarie di Monza hanno ottenuto di prestare servizio all'interno del Parco nella notte di Capodanno, per prevenire gli atti di vandalismo verificatisi negli scorsi anni. Nella foto, scattata durante una sosta alla cascina Bastia, dove le GEV monzesi sono state ospitate dai colleghi del Parco Valle Lambro, sono riconoscibili i nostri soci Daniela e Pierluigi (al centro) e la GEV Renato.