venerdì 26 ottobre 2012

CHIUSO IL NOLEGGIO BICICLETTE NEL PARCO



Apprendiamo dalla stampa locale che è stato chiuso il noleggio bici di Cascina Bastia al Parco di Monza: la concessione è scaduta il 30 settembre scorso.

La Bastia dovrà essere sottoposta, sappiamo, ad interventi di sistemazione. Per questo motivo, il servizio è stato sospeso. In realtà, si potrebbe trattare di una lunga sospensione, dato che al momento gli enti preposti alla partita non hanno ancora preso delle decisioni in merito al futuro della struttura e delle attività che ospitava.
Non si si sa ancora se verranno fatti due bandi distinti (uno per i lavori di riqualificazione e uno per la gestione del noleggio) oppure un bando unico per affidare ad un solo soggetto privato manutenzione e noleggio.

La questione merita l'attenzione generale degli amministratori monzesi.
Il noleggio bici ha acquisito sempre di più, nel tempo, valore di prezioso presidio, diventando altresì gradito servizio per molti abituali frequentatori del Parco e per visitatori estemporanei; per entrambe queste categorie la notizia non sarà certamente gradita. Riteniamo che il recupero del complesso monumentale della Villa Reale e del Parco di Monza non possa prescindere dal mantenimento di un noleggio biciclette nella Cascina Bastia.

Per gli storici gestori la chiusura significa l'immediata perdita del posto di lavoro. Con scarse prospettive per il futuro. La ormai ex-responsabile del servizio ha dichiarato la propria disponibilità a partecipare a eventuali bandi, ma la possibile introduzione del "bike sharing"- girano voci in tal senso - rende molto improbabile la partecipazione degli storici gestori a una gara. In merito si osserva che l’ipotesi del bike sharing non ha molto senso nel Parco dove molti arrivano con le proprie bici e per gli altri fa comodo noleggiare una bici, magari quella a 4 posti per famiglie e per far divertire i bimbi. Il bike sharing non è assolutamente indicato: mezzi esposti al vandalismo, alla pioggia, all'umidità, difficoltà di reperire il biglietto da parte dei visitatori del Parco non-monzesi, ritorno economico dell'investimento, e quant’altro.

Riteniamo doveroso un intervento che permetta di far proseguire l'attività con un regime transitorio. Ciò anche in virtù di tempi sicuramente non brevi tra definizione del bando e lavori di riqualificazione della Bastia.

Non è tutto. Non vorremmo che la Bastia diventasse il primo tassello di quel pericoloso mosaico di cui si sente ogni tanto parlare. Non è un mistero che ci sia la prospettiva di cedere la gestione complessiva delle attività nel Parco di Monza a un unico ente privato. La formula, definita "global service" metterebbe nelle mani di un solo soggetto molti servizi, dalla cura del verde alla gestione delle strutture. Si tratta di un'ipotesi da rigettare, per vari motivi:
- possibile scadimento dei servizi. Impossibile e improprio che un solo ente privato possa avere competenze a 360°; ne deriverebbe l'immancabile subappalto al risparmio.
- perdita di importanti competenze e professionalità. L'Amministrazione Parco ha dimostrato negli anni di saper operare al meglio, pur tra mille ristrettezze e difficoltà; i dipendenti - il cui futuro è tuttora da definire dopo l'arrivo del Consorzio Parco e Villa Reale - hanno anche acquisito quell'importante patrimonio che possiamo chiamare memoria storica. 
- ricadute globali. In caso di fallimento o di inadempienza della società prescelta, le conseguenze non sarebbero puntiformi ma interesserebbero il Parco nel suo insieme.
- perdita di posti di lavoro. La distribuzione dei servizi su più enti e significa anche maggiori possibilità occupazionali.

lunedì 15 ottobre 2012

INDAGATO A.ROGNONI, DIRETTORE GENERALE DI INFRASTRUTTURE LOMBARDE, RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO RELATIVO AL BANDO DELLA VILLA REALE DI MONZA



Antonio Rognoni, direttore generale di Infrastrutture Lombarde, responsabile del procedimento amministrativo relativo al bando della Villa Reale, è indagato dalla Procura milanese  per turbativa d'asta in merito a un appalto per parte dei lavori per l'Expo 2015.
Alcuni stralci da articoli di

Repubblica Milano.it

Indagati i vertici di Infrastrutture lombarde per turbativa d’asta. Nel mirino dei pm è finito il secondo bando aggiudicato con un ribasso record del 41 per cento. Dopo l’appalto assegnato da Metropolitana Milanese per la pulitura dell’area di Rho-Pero dove si svolgerà Expo 2015, anche la gara che ha assegnato i lavori della piastra dell’Esposizione universale del 2015 è sotto inchiesta da parte della magistratura.”….. “I pubblici ministeri Antonio D’Alessio e Paola Pirotta, del pool specializzato in reati contro la pubblica amministrazione guidato dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, hanno inviato la Guardia di finanza nella sede di Infrastrutture Lombarde - controllata dalla Regione - che ha assegnato i lavori per la realizzazione della piastra - l’ossatura su cui verrà creata la piattaforma all’Associazione temporanea d’imprese guidata dalla società per azioni 'Ing. E. Mantovani'. Il valore dei lavori era stimato in circa 270 milioni di euro, ma la cordata vincente - tra nove offerte - se l’è aggiudicata con un ribasso pari al 41 per cento.”…..
”Per questo appalto - e altri bandi come quello per il piano di trasformazione urbana di Pieve Emanuele successivo all’abbattimento delle torri dell’ex Enpam - sono indagati - tra gli altri - il direttore generale di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni, ritenuto molto vicino a Formigoni, il responsabile dell’Ufficio Gare Pier Paolo Perez, l’avvocatessa Carmen Leo. L’ipotesi di reato è la 'turbata libertà del procedimento di scelta del contraente'. Si sospetta, insomma, che il bando sia stato confezionato su misura dei vincitori. Con l’imputazione di turbativa d’asta, a maggio, era stato aperto un fascicolo sul primo appalto di Expo 2015, quello per la 'rimozione delle interferenze' sull’area di Rho-Pero, vinto dalle Cmc, Cooperativa muratori e cementisti, di Ravenna.”

E Lettera43
Secondo fascicolo d'inchiesta sui cantieri milanesi in vista dell'Expo 2015.
Dopo le indagini per turbativa d'asta sul primo appalto, quello per la pulitura dell'area di Rho-Pero, un'ulteriore inchiesta è stata avviata a proposito della gara che ha assegnato i lavori della piastra dell’esposizione universale.
GDF DA INFRASTRUTTURE LOMBARDE. I pubblici ministeri Antonio D’Alessio e Paola Pirotta hanno mandato la guardia di finanza nella sede di Infrastrutture lombarde, responsabile dell'assegnazione dei lavori dell'ossatura sulla quale sorgerà la piattaforma Expo all’associazione temporanea d’imprese guidata dalla società per azioni 'Ingegner Mantovani'.
RIBASSO DEL 41%. Il valore dei lavori era stimato in circa 270 milioni di euro, ma la cordata vincente tra le nove contendenti se l’è aggiudicata con un ribasso pari al 41%. Motivo per cui  sono stati iscritti al registro degli indagati, con l'ipotesi di turbativa d'asta, tra gli altri, il direttore generale di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni, ritenuto molto vicino a Formigoni, il responsabile dell’ufficio gare Pier Paolo Perez, l’avvocatessa Carmen Leo.
Il sospetto degli inquirenti è che il bando sia stato predisposto su misura per i vincitori.”