martedì 31 dicembre 2013

Il Consiglio Regionale approva il rifinanziamento della LR 40/95, ma a favore dell’autodromo e non del Parco.



Il Comitato Parco aveva chiesto ad alcuni consiglieri regionali il rifinanziamento della LR 40/95 per la riqualificazione del Parco di Monza.
Invece i consiglieri regionali, senza avvisare, hanno approvato un odg per il rilancio dell’autodromo. Solo i consiglieri  regionali del Movimento 5 Stelle, dopo averci consultati, hanno votato contro.

Il Comitato per il Parco A. Cederna e Legambiente sezione di Monza precisano che si dissociano dalle affermazioni dei consiglieri regionali firmatari dell’odg 204 secondo i quali il predetto documento sia inteso a “soddisfare le richieste delle associazioni ambientaliste del territorio”.. (il Giorno 17.12.13). Il Comitato Parco e Legambiente non rientrano infatti nel novero dell’ipotetico gruppo di associazioni ambientaliste di cui all’articolo. Pur avendo chiesto ad alcuni consiglieri di valutare la possibilita’ di un rifinanziamento della L.R.40/95, il Comitato Parco e Legambiente non sono stati messi al corrente preventivamente del contenuto dell’odg 204, contenuto che non avrebbe potuto essere condiviso in quanto il possibile finanziamento della Legge e’ in realta’ una mera copertura per il rilancio delle attività dell’autodromo. Avendo completamente travisato la richiesta del Comitato Parco, che aveva chiesto la riqualifica del Parco e non gia’ il rilancio dell’autodromo, le predette associazioni approvano l’operato di quei consiglieri regionali che invece non hanno ritenuto opportuno votarlo. Si invitano quindi i consiglieri regionali a rivedere il documento sopra citato concordandolo anche con i quei consiglieri che ne sono stati tenuti all’oscuro.
Il Comitato Parco precisa che la L.R. 40/95 era e rimane una legge per risanare il Parco di Monza nelle sue valenze storiche, ambientali, architettoniche e paesaggistiche e quindi un ulteriore frazionamento del territorio è dannoso (abbiamo accettato il Consorzio proprio per evitare questo). Inoltre, legare i contributi, inutili, all'autodromo al cambio di proprietà è un ricatto bello e buono.

Comitato per il Parco A. Cederna
Legambiente sezione di Monza


mercoledì 13 novembre 2013

APPELLO PER VILLA MIRABELLINO NEL PARCO DI MONZA




Si e' ufficialmente costituito il Comitato "Salviamo Villa Mirabellino" composto, fino a questo momento, da 17 associazioni nazionali e locali.
Riportiamo il testo dell'appello disponibile sul sito: http://www.parcomonza.org/


Ai Ministri dell’Economia e Finanze e per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo

Apprendo dalla stampa che il Governo avrebbe intenzione di vendere alcuni preziosi beni pubblici, tra i quali la Villa Mirabellino nel Parco di Monza.

Come cittadino e, dunque, custode e finanziatore del patrimonio pubblico, esprimo la mia totale contrarietà alla vendita di questa importante Villa, edificata nel 1776 per i conti Durini e divenuta in seguito residenza del Viceré Eugenio Beauharnais. Ritengo che sia sbagliato alienare questa proprietà del demanio dato che l’immobile in oggetto è parte integrante del complesso monumentale costituito da Villa Reale, Giardini e Parco di Monza, capolavoro di Giuseppe Piermarini e di Luigi Canonica, interamente di proprietà pubblica.

Ricordo che alcuni anni fa, la Soprintendenza per i Beni Architettonici, in accordo con la Direzione del Museo di Storia Naturale di Milano, mise a punto un progetto di recupero dell’abbandonato Mirabellino che prevedeva di installarvi una sede distaccata della Sezione di Botanica del museo stesso e uno spazio espositivo della preziosa Siloteca Cormio che conserva i libretti voluti dall’Arciduca Ranieri d’Austria con l’obiettivo di creare un nuovo tipo di erbario. Raccolta oggi relegata nei depositi del Museo.

La proposta, avanzata in seno alla Commissione Tecnica istituita ai sensi della l.r. 40/95, venne accolta favorevolmente dal Ministero Beni Culturali, dalla Regione Lombardia, dal Parco Regionale Valle Lambro, dal Comune di Milano e dal Comune di Monza, e inserita nel piano di interventi da realizzarsi nell’ambito della suddetta legge.

MI UNISCO

all’appello lanciato da: Associazione Amici dei Musei di Monza e Brianza onlus, Associazione Internazionale di Belle Arti Monza e Brianza, Associazione Mazziniana Italiana onlus sezione di Monza e Brianza, Associazione Mnemosyne, Associazione Pro Monza, Centro Culturale Ricerca, Centro documentazione Residenze Reali Lombarde, Collegio di Monza degli Architetti e Ingegneri, Comitato Basta Cemento, Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza, Comitato La Villa Reale è anche mia, Comitato per il Parco A. Cederna, Italia Nostra sezione di Monza, Legambiente circolo Alex Langer Monza, Museo Etnologico Monza e Brianza, Novaluna Monza, Universita’ Popolare di Monza.

E CHIEDO

a Voi, Signori Ministri, di evitare nel modo più assoluto la vendita di questo bene a privati, onde garantire finalità e usi compatibili con la storia e il contesto naturalistico del bene stesso e dare un segnale forte nella direzione di un utilizzo più coerente  con gli originali valori culturali e monumentali di un patrimonio unico come la Villa Reale, i Giardini e il Parco di Monza.

Distinti saluti.


(Nome, cognome, città)

martedì 10 settembre 2013

Il Comitato per il Parco rilancia: Parco di Monza, Parco d’Europa



Dalle interviste rilasciate da vari personaggi nel pre e dopo g.p. emergono chiaramente i pericoli che incombono sul Parco a causa della presenza dell’autodromo e delle sue incessanti esigenze: si prospetta la possibilità di ulteriori modifiche al circuito come ricatto per mantenere il gp a Monza anche dopo il 2016.  Invitiamo a visionare questo filmato:  http://www.parcomonza.org/manifestazione-online2008.htm, che riporta tutte le modifiche al circuito e di conseguenza tutti i danni arrecati al Parco nel corso dei decenni. 

Vogliamo continuare cosi?  Siamo sicuri che la cittadinanza sia disponibile ad accettare una nuova erosione del Parco che, ricordiamo, è un monumento che ha più di duecento anni, non un qualsiasi prato di periferia?

E mentre altri circuiti si dichiarano disposti a soddisfare l’avidità del patron della formula uno, Maroni, si dice disponibile ad accettare in toto il ricatto di Ecclestone pur di mantenere il gp a Monza “per sempre”,  e circolano voci insistenti circa l’intervento della Regione Lombardia per finanziare l’aumento di capitale con cui si dovrebbero ripianare le traballanti casse della Sias, dopo decenni di gestione allegra.
Il 6 dicembre prossimo, infatti, e’ stata fissata l’udienza preliminare dell’inchiesta sulla gestione dell’autodromo a carico dei primi 17 indagati, fra cui i direttori tecnico e sportivo dell’autodromo, Giorgio Beghella Bartoli e Enrico Ferrari. I capi di imputazione sono una ventina e vanno dalla costituzione di fondi neri, all’evasione tributaria, alla turbativa d’asta, all’occultamento doloso dei difetti della pista, a danni ambientali a carico del Parco, dalla corruzione al falso, fino all’usura. Due costruzioni abusive alle porte dei paddock sono state recentemente smantellate e per puro caso non si sono verificati incidenti piu’ gravi durante l’ultima edizione della superbike a causa di bolle createsi sull’asfalto.  Il problema era ben noto ai dirigenti che hanno invece preferito non intervenire. In Germania intanto, anche Bernie Ecclestone e’ accusato di corruzione: avrebbe versato in nero 44 milioni di dollari a un banchiere per pilotare la vendita di azioni del circo della F1. 
Ma viene da chiedersi: e se l’ex Presidente del CdA Sias non avesse presentato esposto-denuncia alla Procura, noi cittadini non avremmo saputo nulla delle ipotizzate malversazioni? Dove sono le Amministrazioni Comunali di Monza, Biassono e Milano? Chi deve controllare i propri dipendenti? Il rinvio a giudizio interessa alcuni esponenti di rilievo della Sias, alcuni dipendenti e alcuni collaboratori esterni della stessa nonchè cinque di Pubblici Ufficiali tra cui 2 dirigenti ed un funzionario del Comune di Monza, che avrebbero avuto un ruolo determinante nella faccenda della costruzione di un nuovo impianto di distribuzione stradale di carburanti.
Ma viene da chiedersi: contro che organizzazione stavamo combattendo noi del Comitato quando ci siamo battuti contro la costruzione di questo distributore? Il Comitato combatteva per una causa giusta a difesa dell’integrità del Parco Storico di Monza mentre alcuni Pubblici Ufficiali di Monza lavoravano a distruggerlo.
E viene ancora da chiedersi: ma allora prima di questi recenti e gravissimi capi di imputazione, la gestione del Bene Pubblico Parco è stata sempre cristallina?

La squallida vicenda sollecita ulteriori riflessioni sul danno che essa rappresenta per la città. Se, infatti, come affermano i  sostenitori della pista, quello dell’autodromo è un marchio importante, è indubbio che l’inchiesta in corso ha messo in luce  una realtà di corruttela che costituisce un danno evidente all’immagine della città oltre che degli organizzatori.Ci aspettiamo, quindi, che i sindaci di Monza e di Milano (proprietari dell’impianto) e i vertici di Aci e Sias (suoi gestori) si costituiscano, al momento opportuno, parte civile nel procedimento in corso, rivendicando il danno all’immagine subito, chiedendo un congruo risarcimento  che dovrà essere utilizzato per investimenti a favore del Parco di Monza.

Conscia di essere uno strumento nelle mani del patron della F1, la Sias sta correndo ai ripari ammantandosi di finalita’ ambientaliste, effimere quando fuorvianti.  L'agenzia Ansa, infatti, ha recentemente pubblicato la notizia di un accordo tra Aci ed Ecostore. L’operazione, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, prevede progetti nel settore dei biocarburanti e delle energie rinnovabili, e la promozione di azioni di tutela ambientale. Verranno infatti piantati 10.000 alberi per compensare le emissioni di C02 del gp. A Monza? No, in Alaska e Madagascar. Dubitiamo che qualcuno potra’ andare in Alaska o Madagascar a verificare. In ogni caso, la compensazione non annulla il fatto innegabile che l’inquinamento prodotto dall’attività motoristica all’interno del Parco ha provocato e continuerà a provocare danni al patrimonio naturalistico, come dimostra la constatazione che la zona del Parco in cui gli alberi sono in condizioni peggiori è proprio quella dell’autodromo. A ciò si associa poi la tendenza  dell’autodromo, ma anche del golf, a gestire le aree in concessione non nell’interesse naturalistico (conservando i boschi, le siepi, etc.) bensì nell’interesse dei loro introiti economici. Inoltre, la convenzione tra Sias e Comuni di Monza e Milano, sottoscritta nel 2008 e oggetto di un ricorso al TAR, prevede la piantumazione annua di 600 di alberi per mitigare l’impatto dell’impianto (art. 4/6). Dal 2008, dovrebbero quindi essere stati già piantati 3600 alberi aggiuntivi: è stato fatto? Chiediamo dunque al Consorzio di informare la cittadinanza in merito a queste piantumazioni, tenendo conto che, comunque, non avrebbe senso piantumare “a caso” visto che il Parco è stato progettato con un preciso disegno paesaggistico che va rispettato.

Per tutte queste ragioni riteniamo molto grave che Ecostore si sia prestata a questo trucco e, raccogliendo quanto è stato suggerito da molti suoi clienti, il Comitato per il Parco A. Cederna invita coloro che desiderano tutelare il complesso Parco/Villa a boicottare Ecostore e annuncia che attivera’ presto un mail bombing di protesta all’azienda che, con questa azione, ha vanificato in un colpo la sua ispirazione “ecologica”.

Per quanto riguarda il ricorso da noi presentato assieme alle sezioni regionali di Legambiente, Italia Nostra e WWF Italia,  finalmente è stata fissata la prima udienza al TAR il 28 novembre. Dato che sono passati 5 anni, ne ricordiamo i termini essenziali, riassumibili nei seguenti punti:
Ø       la concessione è stata affidata a trattativa privata senza il necessario svolgimento di una gara; la gara  internazionale avrebbe premiato proposte di gestione dell’impianto più rispettose del contesto storico-ambientale in cui è inserito;
Ø       la concessione avrebbe dovuto essere rilasciata a un canone commisurato al valore di mercato dell’impianto; il canone annuale di 800mila euro appare ridicolo rispetto alla consistenza delle strutture date in concessione e al loro intensivo utilizzo commerciale;
Ø       il Piano Territoriale del Parco della Valle del Lambro – di cui il Parco di Monza è parte integrante – impone l’abbattimento delle fatiscenti sopraelevate della vecchia pista di alta velocità abbandonata da quarant’anni e considerata un obbrobbrio anche sotto il profilo ingegneristico fin dalla sua realizzazione; la nuova concessione ne prevede il mantenimento impedendo così la liberazione di aree verdi pregiate e l’interruzione di una visuale prospettica che fa parte del disegno originario del Parco, ideato dall’architetto Luigi Canonica; le associazioni richiedono, invece, il recupero all’esclusivo uso pubblico dei 60 ettari di boschi e prati interclusi che sono di nessuna utilità per lo svolgimento delle competizioni motoristiche;
Ø       la concessione non pone alcun freno alle rilevantissime emissioni acustiche; le norme vigenti, impongono, invece, il monitoraggio delle emissioni e l’attuazione di interventi specifici per eliminare o, comunque, ridurre l’impatto acustico del circuito;
Ø        a differenza di quanto è imposto per qualunque contratto stipulato con un ente pubblico, il concessionario di un bene della rilevanza dell’autodromo di Monza non è obbligato, secondo quanto previsto dalla nuova concessione, a fornire alcuna cauzione finanziaria ai comuni. La cauzione è, al contrario, l’unico strumento in grado di garantire l’effettivo e puntuale adempimento degli obblighi contrattuali compresa la manutenzione degli spazi verdi.
Ø       la concessione pone anche gravi problemi sotto il profilo della responsabilità contabile degli amministratori che l’hanno approvata. In primo luogo, la quantificazione risibile del canone provoca un grave danno erariale per i comuni di Monza e di Milano che sono proprietari dell’impianto; in secondo luogo, le amministrazioni proprietarie non hanno provveduto a esigere il rilevante credito nei confronti della concessionaria derivante dall’obbligo di abbattimento delle sopraelevate posto a suo carico nella precedente convenzione e mai eseguito.

Un ulteriore elemento di conferma della incompatibilità fra la pista e il Parco concerne la questione del rumore che produce e il Piano di Zonizzazione Acustica (PZA) recentemente approvato; 3 sono gli aspetti salienti: a) le fasce di decadimento acustico intorno alla pista; b) i controlli tecnici da parte dell’Amministrazione comunale; c) il numero di deroghe previsto nel PZA per le attività cosiddette “a scarico libero” nel circuito monzese.

a) il PZA prevede che vengano avviati e sviluppati i cosiddetti Piani di Risanamento Acustico per quelle aree che non rispondono ai limiti di Legge. Per l’autodromo il PZA ipotizza la realizzazione di tre Fasce di Decadimento acustico di varia larghezza (40 -50 - 80 metri circa) intorno alla pista in modo che fuori dall’ultima fascia il rumore sia compatibile con il livello acustico previsto per il Parco di Monza (50 decibel di giorno - 40 decibel di notte).
A tutti gli addetti ai lavori e alle persone di buon senso è noto che è tecnicamente impossibile realizzare qualsivoglia intervento nelle tre fasce di decadimento acustico sia per motivi tecnici che fisici e soprattutto per il fatto che lo storico complesso monumentale del Piermarini e del Canonica noto ai più come Parco e Villa Reale di Monza, che ospita l’autodromo, è protetto da specifiche Leggi Nazionali di salvaguardia dei Beni Architettonici, Ambientali e Culturali. 
La irrealizzabilità di interventi mitigatori passivi dell’inquinamento acustico prodotto dall’impianto motoristico è stata confermata sia dal Comitato Tecnico Scientifico nominato dal Comune di Monza il 5 giugno 1992 sia dal Consulente Tecnico di Parte della Sias nella sua relazione tecnica del 2003 inclusa nel documento “Classificazione Acustica del Territorio di Biassono”.
Proposta/richiesta del Comitato al Sindaco di Monza: drastica riduzione delle gare rumorose ottenuta tramite forte limitazione delle deroghe e tramite controlli fonometrici molto frequenti e non-programmati effettuati sul perimetro esterno dell’impianto da Ente qualificato e terzo.

b) per il monitoraggio delle attività in pista i Comuni di Monza e di Biassono hanno incaricato lo stesso gestore dell’autodromo il quale ha sistemato da tempo un fonometro lungo la via Parco all’altezza della Curva cosiddetta di Biassono e uno presso la Scuola di Via Martin Luther King di Biassono (non sappiamo se quest’ultima è ancora operativa ma è irrilevante). Quindi: il controllore che controlla se stesso. Esponenti di questo Comitato hanno dimostrato in sede penale (1995) e in sede civile (2006) con due diverse CTU (Consulenze Tecniche d’Ufficio)  che i livelli di inquinamento acustico sono eccedenti i limiti di Legge per le gare più importanti che si svolgono in pista. Nonostante dal 1995 al 2006 le Amministrazioni Comunali di Monza e di Biassono fossero al corrente di quanto stava avvenendo, con ampia e documentata dimostrazione, in Pretura e in Tribunale, non sono mai intervenute presso il gestore dell’impianto a difesa dei diritti dei propri cittadini nè per assumersi in proprio (o tramite ARPA) il controllo diretto dell’inquinamento acustico.
Richiesta del Comitato al Sindaco di Monza: ridare dignità al Parco e alla Villa Reale di Monza riducendo drasticamente le emissioni rumorose provenienti dall’autodromo, avviando sin da subito e comunque non oltre Gennaio 2014 una convenzione per i controlli fonometrici con Ente terzo affiancato da Pubblico Ufficiale per l’immediata sanzione e sospensione dell’attività rumorosa eccedente i limiti di Legge. I controlli “estemporanei” vanno effettuati in zone diverse del Parco durante le attività non soggette a deroghe.

c) il PZA inserisce l’autodromo tra le aree nelle quali è ammessa deroga per attività temporanee. Come ampiamente dimostrato durante i due procedimenti penale (1995) e civile (2006) l’impianto monzese non esercita attività  temporanea ma continuativa lungo tutto l’arco dell’anno tanto è vero che il PZA lo ha inserito in Classe V: Area prevalentemente industriale.  Come tale , tecnicamente parlando, in quanto impianto fisso non mobile nè provvisorio non può avvalersi della procedura di deroga prevista per le attività temporanee quali quelle ad esempio dei cantieri, i concerti in piazza o allo Stadio, ecc.  Per questo motivo il Comitato per il Parco ritiene che il numero di 26 giorni di deroga al rumore che, in base al PZA, il Sindaco di Monza potrà concedere al gestore dell’autodromo è oltrechè illecito (per quanto emerso dalle 2 CTU menzionate) anche eccessivo, soprattutto se si considera che le due manifestazioni più rilevanti (GP e SBK) necessiterebbero al massimo di 6 giorni.
Richiesta del Comitato al Sindaco di Monza: forte limitazione delle deroghe concesse a Sias, ancorchè non legittime,  da 26 a massimo 10 giorni all’anno.

Per salvare il salvabile, per scongiurare il concreto rischio di ulteriori erosioni al Parco ad opera dell’autodromo ed evitare lo spreco di danaro pubblico dei cittadini della Regione Lombardia per finanziare il circo della formula uno, il Comitato per il Parco A. Cederna chiede ancora una volta ai nostri amministratori di scegliere un diverso orientamento sicuramente più lungimirante e meno miope (visto a cosa è ridotto il circo della formula uno e delle gare motoristiche in generale al giorno d’oggi), ossia puntare sul vero valore civico, culturale e, in prospettiva anche economico della città e della regione rappresentato dal complesso paesaggistico, naturale monumentale del Parco, della Villa e dei Giardini Reali. Un primo passo in questa direzione sarebbe la promozione di iniziative politiche volte al rifinanziamento dei fondi per il Parco e la Villa già previsti dalla Legge Regionale 40/95.  Se il mantra di ogni amministrazione per giustificare la scarsa manutenzione del Parco e la svendita della Villa Reale e’ sempre stato “non ci sono soldi” chiediamo che si attivino per reperire fondi, visto che i possibili fondi che avrebbero potuto pervenire grazie ad un patrocinio da parte di Unesco sono svaniti proprio a causa della presenza dell’autodromo ritenuta incompatibile. Nel 2009 il  Direttore Generale aggiunto dell’Unesco, Françoise Rivière, ha spiegato così le ragioni del loro rifiuto a includere il  Parco di Monza tra i siti patrocinati:  L’autodromo? Come una centrale nucleare.  La Villa Reale ha tutte le caratteristiche per entrare nella lista ed essere considerata un bene di valore, ma la presenza dell’autodromo nel suo Parco è stata un ostacolo e lo è tuttora”.
Crediamo, per il bene del Parco e della Città, che si debba raccogliere l’invito sotteso alle sue parole e fare del Parco di Monza un  Parco d’Europa. 

martedì 28 maggio 2013

VILLA REALE - istanza al Sindaco e alla Giunta



Il gruppo "La Villa Reale è anche mia" ha tenuto in data 28.5.13 una conferenza stampa per esprimere i dubbi e le preoccupazioni dovuti al silenzio calato sui lavori in corso alla Villa Reale di Monza ed alla sua futura destinazione.
Il gruppo pone domande alla Giunta ed al Sindaco di Monza e chiede un consiglio comunale aperto per dibattere del tema.

Egregio sig. Sindaco
Egregi Assessori
Egregi Consiglieri

Il comitato la Villa Reale è anche mia, riunitosi per discutere le prossime iniziative, esprime grave preoccupazione per la cortina di  silenzio calata  sugli accadimenti che coinvolgono il futuro della Villa Reale, silenzio sporadicamente  interrotto  da preoccupanti dichiarazioni estemporanee rese dalla impresa costruttrice.
    L'Amministratore Delegato di Italiana Costruzioni ha recentemente dichiarato che parte della Villa sarà adibita a mostra permanente dell'antiquariato disattendendo, pertanto, le legittime aspettative di un suo utilizzo museale. Non risulta inoltre, allo stato, che sia stata presentata alcuna variante al progetto esecutivo che prevedeva la realizzazione del ristorante, cosa che contraddice gli intendimenti  espressi  nelle dichiarazioni alla stampa. Si aggiungano le inquietanti  dichiarazioni concernenti la futura gestione della Villa nella prospettiva - sempre di impronta commerciale - di  utilizzare gli spazi a “mercato dell'arredamento”,  evocativi dei  poco oculati  quanto disastrosi utilizzi passati.
   Si è poi completamente all'oscuro dello stato attuale di avanzamento dei lavori e delle previsioni di realizzo, in spregio a elementari norme di trasparenza. Cosa si sta realizzando all'interno della Villa Reale e come? Vi è certezza che il personale che esegue le attività di restauro sia in possesso dei requisiti necessari? Corrono voci, infatti, secondo cui ci si sta avvalendo dell'operato di studenti: il che può essere certamente qualificante e educativo per questi ultimi, ma non garantisce sulla qualità del restauro di un monumento per il quale, non lo dimentichiamo, si era parlato improvvidamente di una mera ristrutturazione.
   Nessuna iniziativa è stata poi intrapresa per la costituzione di una commissione tecnica di controllo prevista dall'atto costitutivo del Consorzio. Apprendiamo invece di un ulteriore stanziamento di ben € 2.000.000 e, secondo recentissime notizie di stampa di altri 3.000.000, che non si capisce se siano aggiuntivi o se costituiscano una lievitazione dei precedenti, per imprevisti nell’impiantistica (che la Legge Merloni non contempla) e presunti interventi di rimozione di pannelli di eternit che, secondo una indagine su fonti storiche,  interesserebbe solo una minima parte dell'ala sud coinvolta marginalmente nei lavori, cosa che non potrebbe ictu oculi giustificare  siffatta integrazione dei già cospicui fondi elargiti.
    Si aggiunga il rumoroso silenzio sia del gestore sia, purtroppo, delle Amministrazioni (e in primis del Consorzio) in ordine alle auspicate  destinazioni ad attività museali, nonché l'assenza di un  progetto culturale complessivo Villa Reale e Parco  quali  elementi di  un unicum inscindibile del patrimonio storico della città.
   Alla stregua di quanto sopra e di ulteriori considerazioni che ci riserviamo di dettagliare ci pregiamo pertanto rivolgere rispettosa istanza di:

-        fissazione di un incontro a breve per discutere  nel dettaglio le problematiche accennate e per comprendere se la Giunta e il sig. Sindaco (anche nella sua veste di Presidente del Consorzio) intendano intraprendere iniziative  volte a ridisegnare i termini del bando coerentemente con gli impegni assunti  in campagna elettorale e in assonanza  con gli obiettivi del nostro gruppo, forte anche dell'appoggio e del ruolo attivo degli enti  politici di riferimento di questa giunta.
-        fissazione di un Consiglio Comunale “aperto” per un utile confronto sulle predette tematiche.

   Chiediamo, inoltre, che codesta Giunta e il Sindaco si pregino di dare risposte chiare e univoche sulle domande che di seguito riportiamo (e in relazione alle quali gradiremmo avere delle preventive dichiarazioni scritte).

1)     Intende questa Giunta, e il Sindaco anche nella sua qualità di Presidente del Consorzio, promuovere azione politica diretta alla costituzione di una commissione tecnica super partes che verifichi effettività, congruenza e qualità degli interventi eseguiti e da eseguire nella Villa Reale?
2)     Intende questa Giunta, e il Sindaco anche nella sua qualità di Presidente del Consorzio, promuovere iniziative politiche volte alla previsione nel pgt vigente, anche in variante, di vincoli di destinazione  culturale della Villa Reale?
3)     Intende  questa Giunta,  e il Sindaco anche nella sua qualità di Presidente del Consorzio, effettuare un controllo su quali interventi di rimozione dell'amianto siano stati effettuati e accertare la congruità dei costi in relazione ai fondi pubblici assegnati?
4)     Intende questa Giunta, e il Sindaco anche nella sua qualità di Presidente del Consorzi, procedere alla elaborazione di un progetto culturale e ambientale per le attività che verranno svolte all''interno della Villa Reale e nel Parco?
5)     Intende  questa Giunta, e il Sindaco anche nella sua qualità di Presidente del Consorzio, promuovere iniziative volte alla realizzazione di una politica di controllo pubblico sulle attività che verranno svolte all'interno della Villa Reale e nel Parco in modo da assicurare una vera e propria regia pubblica della gestione finalizzata allo sviluppo culturale dei cittadini?
6)     Intende  questa Giunta, e il Sindaco anche nella sua qualità di Presidente del Consorzio, promuovere iniziative politiche volte alla revisione del ruolo della gestione dell'associazione temporanea di impresa vincitrice del bando, e alla valorizzazione del ruolo museale della Villa Reale; e ciò anche in prospettiva di rendere la Villa Reale polo di attrazione culturale in occasione dell'Expo 2015 con coinvolgimento del Comune di Milano?
7)     Intende  questa Giunta, e il Sindaco anche nella sua qualità di Presidente del Consorzio, promuovere iniziative politiche volte alla intensificazione di collegamenti non inquinanti tra l'area urbana milanese e il Parco che scongiuri l’utilizzo esasperato di mezzi privati?
8)     Intende  questa Giunta, e il Sindaco anche nella sua qualità di Presidente del Consorzio, promuovere iniziative politiche volte al rifinanziamento dei fondi per il Parco e la Villa già previsti dalla legge 40?

Ringraziamo per l'attenzione e in attesa porgiamo cordiali saluti.

I delegati

Bianca Montrasio
Roberto D'Achille


Monza, 28 maggio 2013.

domenica 7 aprile 2013

PULIZIE DI PRIMAVERA AI GIARDINI DELLA VILLA REALE - le ragioni della partecipazione dei Comitati



La nostra partecipazione all’iniziativa organizzata dal Comune di Monza intende ribadire innanzitutto il diritto del cittadino alla conoscenza di tutte le scelte della Pubblica Amministrazione sui beni comuni.

Su questo patrimonio, appartenente a tutta la collettività, la cittadinanza ha il diritto di esercitare sia il controllo sia la libera fruizione secondo il disposto costituzionale e le norme vigenti, evitando che all’interesse comune si sovrapponga o addirittura si sostituisca l’interesse particolare e speculativo di pochi.

In particolare ci preoccupa il rumoroso silenzio degli enti amministrativi sul destino della Villa Reale, dei suoi Giardini e del Parco. A tutt’oggi non è chiaro che cosa si intenda fare in tali spazi e poco si sa su come procedano i lavori di restauro e quali saranno le effettive destinazioni.

Con questa partecipazione intendiamo richiamare i doveri di controllo della Pubblica Amministrazione sul complesso Villa Reale Giardini e Parco e rivendichiamo il ruolo attivo dei cittadini non solo nell’uso ma anche nella conservazione e nel rispetto dei Giardini Reali che, quale patrimonio inscindibile dalla Villa Reale e dal Parco, costituiscono una straordinaria risorsa culturale e storica da valorizzare e preservare.

martedì 12 marzo 2013

I concerti rock nel Parco probabilmente non si faranno.



Non vi è ancora nulla di certo, ma voci di corridoio escludono i paventati concerti rock nel Parco di Monza.

Sarebbe la Vivo s.r.l., la società organizzatrice del gruppo Warner, ad avere receduto dal progetto, in considerazione del ritorno di immagine negativo testimoniato dalle molte espressioni contrarie di cittadini, associazioni, comitati e forze politiche.

Inoltre Vivo avrebbe scartato l’opzione dell’autodromo, perché non interessata, ed anche lo stadio Brianteo, perché non in grado di ospitare un numero sufficiente di spettatori, che Vivo ha indicato dovere essere almeno 30.000 per raggiungere il punto di pareggio in bilancio.

Siamo lieti di apprendere che questo ennesimo attentato all’integrità del Parco sarebbe stato scongiurato; ma non lo saremmo per il modo col quale vi si sarebbe giunti.

Riteniamo infatti grave che il Consiglio di Gestione del Consorzio abbia dato il via preliminare all’operazione con ben due delibere ed il direttore si sia espresso con un parere di regolarità tecnica, in contrasto, a nostro avviso, con lo statuto stesso del Consorzio, che prevede la salvaguardia dei beni conferiti.

Ci auguriamo naturalmente che le voci di corridoio diventino ufficiali, poiche’ il nostro obiettivo è quello di ottenere l’ annullamento dei concerti rock nel Parco di Monza, e quindi delle relative delibere.



(in ordine alfabetico)
Comitato Basta Cemento,
Comitato Beni Comuni Monza e Brianza, 
Comitato per il Parco A. Cederna, 
Comitato “La Villa Reale e’ anche mia”, 
Italia Nostra, Monza, 
Legambiente, Monza, 
Lista Civica Citta’ Persone,
Movimento 5 Stelle Monza, 




giovedì 31 gennaio 2013

IL PARCO NON E' UNO STADIO



Con delibera n. 25 del 17.9.12, il Consiglio di Gestione del Consorzio, presieduto dal Sindaco di Monza, ha rinviato  l’approvazione relativa alla realizzazione della rassegna musicale della società Vivo s.r.l. del Gruppo Warner. Il rinvio è stato deciso subordinandolo alla verifica della possibilità di tenere questa serie di manifestazioni all’interno dell’autodromo.

Dal documento disponibile sul sito del Consorzio, apprendiamo che si tratta di una serie di 3/5 grandi concerti con una presenza di 30.000/40.000 spettatori ciascuno, con possibilità di campeggio.
I concerti si terrebbero nel prato del Roccolo ed il campeggio in quello della Gerascia.
La manifestazione si ripeterebbe negli anni successivi

Il Comitato per il Parco A. Cederna intende ribadire il totale dissenso a ospitare eventi di così devastante impatto per l’ ecosistema del Parco.

Il Comitato ricorda al Sindaco e agli altri componenti del Consiglio di Gestione che l’area del Roccolo è stata riqualificata nel 2006 grazie ad un finanziamento di 6.000 $ che il Comitato stesso aveva ottenuto dalla società statunitense Patagonia® e che aveva devoluto all’amministrazione per i lavori di piantumazione.

Tali aree sono altresì prossime ad altre due, che sono state oggetto pochi anni orsono di riqualificazione arborea e che necessitano quindi di tutela.

Chiediamo quindi al Sindaco di escludere categoricamente la possibilità di poter allestire questo genere di manifestazioni nel Parco ed eventualmente proporre all’organizzatore l’unica alternativa possibile, ovvero lo stadio Brianteo.