L’Expo 2015, cosiddetta diffusa e sostenibile, è pretesto per un’altra operazione ai danni della città di Monza, e non solo, che definire scandalosa è poco.
Questi i fatti.
Nel Consiglio Comunale del 7 giugno 2010 Antonio Rognoni, amministratore delegato di Infrastrutture Lombarde S.p.A (società della Regione Lombardia) ha illustrato il bando per una gara di appalto che riguarda la Villa Reale di Monza.
Il bando, a procedura ristretta (hanno, infatti, partecipato esclusivamente società invitate), si è concluso il 7 maggio u.s. Il 10 dicembre 2010 avverrà l’aggiudicazione della società vincitrice.
La concessione riguarda il corpo centrale della Villa Reale e parte dell’area nord, per un totale di circa 9.000 metri quadrati coperti e il cortile interno, e ha la durata di 30 anni.
Per adeguare la Villa alle esigenze del concessionario, la ristrutturazione prevede:
piano terreno: piccoli spazi commerciali, laboratori artigianali, uffici, servizi;
primo e secondo piano nobile: eventi e attività culturali;
Belvedere: alta ristorazione.
I lavori di ristrutturazione avranno inizio nel settembre 2011 e termineranno a marzo 2014.
Il costo previsto è di 23 milioni di euro, 18 dei quali a carico delle istituzioni pubbliche e 5 milioni a carico del concessionario, vale a dire circa 160.000 per ciascun anno.
Il concessionario verserà un canone di affitto fisso annuo di 30.000 (trentamila) euro più lo 0,5% del fatturato.
All’istituzione pubblica (Consorzio della Villa Reale e del Parco) è concesso di disporre degli spazi per soli 36 giorni all’anno.
Ci raccontano che tale operazione ha l’obiettivo di «valorizzare la Villa e rappresenta il primo passo per arrivare all’intera ristrutturazione dell’area».
In realtà è il primo passo della svendita ai privati della Villa e del Parco: Rognoni ha detto, infatti, che andranno avanti a furia di bandi.
Bianca Montrasio,
presidente Comitato Parco A. Cederna
mercoledì 16 giugno 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento